PlayStation 5: dopo il taglio della produzione, calo delle azioni Sony in borsa

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Quest’oggi sulle nostre pagine, vi avevamo già informato di come Sony avesse deciso di dare un taglio alla produzione di PlayStation 5. Ora, da quest’azione, è scaturito una sorta di effetto domino provocando altri problemi di cui ora vi andremo a esporre.

Dopo che nella notte Bloomberg ha pubblicato un report che parlava di un taglio alla produzione di circa 4 milioni di pezzi nel primo trimestre, il valore delle azioni in borsa di Sony sono crollate. Per essere precisi, nelle ultime ore si è scesi del 2.41% sull’indice Nikkei fino a toccare un picco massimo del 3% all’inizio della giornata di contrattazione alla Borsa di Tokyo.

Sembrerebbe, però, che la situazione possa in qualche modo migliorare a detta di Bloomberg. Tuttavia, le fabbriche asiatiche non potranno garantire l’ordine iniziale pari a circa 15 milioni di pezzi per l’anno fiscale. Allo stato attuale, si parla di 11 milioni di console prodotte nei prossimi sei mesi.

Gli investitori sono preoccupati del fatto che un minor numero di console disponibili significa ovviamente meno console vendute, oltretutto proprio durante la stagione natalizia. Uno dei periodi più fruttuosi legati al numero di vendite per videogiochi e console.

L’analista Kazunori Ito si dice invece tranquillo, ricordando come 11 milioni di console prodotte entro il 31 marzo 2021 rappresenti comunque un numero non da sottovalutare. Probabilmente, anche il più alto che il colosso nipponico abbia mai raggiunto.

Vi ricordiamo che riguardo alla data di uscita e il prezzo di PlayStation 5 verranno probabilmente svelate durante lo Showcase di Sony in programma per domani sera, mercoledi 16 settembre, alle ore 22 italiane. Noi ovviamente saremo presenti! Quindi vi aspettiamo per poter seguire il tutto in nostra compagnia.

PS: Avete letto che addirittura il prezzo di PlayStation 5 potrebbe essere ancora più basso rispetto quello già preventivato? Sarebbe sicuramente una mossa importante, soprattutto verso la concorrenza che nell’ultimo periodo si è fatta sentire in maniera piuttosto forte e decisa.

Fonte: CNBC