Le 102 carte da gioco collezionabili da consegnare erano vere, il denaro ricevuto lo era decisamente meno. È quello che è successo a un collezionista tedesco di carte Pokémon recatosi fino a Milano per concludere una contrattazione avvenuta attraverso le piattaforme digitali. Partito da Ratisbona insieme a moglie e fratello, il collezionista 28enne si è presentato lunedì 29 maggio all’appuntamento in zona San Siro a Milano.
Il giovane aveva portato con sé le oltre 100 carte pattuite con l’acquirente e il cui valore era stato fissato a 19.000 euro. Stando alle ricostruzioni fornite dai maggiori organi di informazione, le due parti si sarebbero incontrate in un bar. L’acquirente avrebbe mostrato al venditore il “malloppo” subito prima di procedere allo scambio vero e proprio. Solo in un secondo momento, circa un’ora dopo, il tedesco si sarebbe accorto che il rotolo da oltre 200 banconote consegnategli fossero in realtà carta straccia: tutte riportavano la dicitura Fac-Simile a indicarne la natura di copie fasulle.
Purtroppo il compratore aveva nel frattempo fatto perdere le sue tracce. Sulla vicenda, adesso, indagano le forze dell’ordine contattate dal Tedesco costretto, intanto, a tornare a casa con un mucchio di carta (superflua) in più. Non è la prima volta che le carte collezionabili Pokémon trovano spazio nelle pagine di cronaca nera. Sempre in Italia, a Padova in quel caso, un caso di tentata truffa molto simile è avvenuto nei mesi scorsi. In quel caso – 40.000 euro in ballo – erano i soldi a essere veri ma le carte a essere assenti. Altrove, invece, abbiamo raccontato di furti in case di collezionisti. Colpi che hanno finito col fruttare ai malintenzionati refurtiva per oltre 500.000 dollari. Emblematico invece il caso di un ragazzo britannico che avrebbe sottratto diverse carte direttamente dal magazzino che le custodiva e dove lui aveva trovato un impiego.
Fonte: SkyTG24