Project CARS 4: Ian Bell, creatore della serie, critica Electronic Arts. “Hanno provato che avevo ragione”

Project CARS 4 Ian Bell si scaglia contro Electronic Arts mi hanno dato ragione

Electronic Arts ha dato il colpo di grazia alla serie di Project CARS, interrompendo i lavori su Project CARS 4 e ricollocando il personale di Slightly Mad Studios in altri team. Una mossa che non ha fatto piacere al pubblico, il quale sperava in un quarto capitolo che ritornasse allo spirito originale, né tantomeno a Ian Bell, fondatore del team e padre della serie. Ian Bell si è infatti tolto qualche sassolino dalla scarpa ma, al tempo stesso, ha rassicurato i fan della serie su Twitter, dicendo loro che PCARS è morto, ma che “qualcosa di grosso” lo sostituirà: GTR Revival.

Andando con ordine, l’8 novembre Games Industry lancia uno scoop riguardo una possibile cancellazione di Project CARS. Oggi annunciamo un aggiornamento nel nostro parco racing. A seguito di alcune valutazioni sul prossimo titolo della serie Project CARS e sul suo potenziale di crescita a lungo termine, abbiamo preso la decisione di interrompere ulteriori sviluppi e investimenti sul franchise, dichiara un portavoce di EA. Tale voce è stata poi confermata da Slightly Mad Studios poche ore più tardi.

“EA, continua ad essere meravigliosa… Mi sono già espresso a riguardo e continuo a pensarlo, e nel mentre loro continuano a provare che avevo ragione. Come vi sembrano quei numeri (scusate, intendo persone, persone con speranze, sogni e famiglie), alla fine di tutti quei fogli di calcolo?”, scrive Ian Bell su Twitter. Parole al veleno, che seguono quel che disse lui sulla compagnia nel 2017. In un’intervista concessa allo YouTuber SpotTheOzzie, l’allora dirigente di Slightly Mad Studios criticò il comportamento avuto da Electronic Arts nei loro confronti durante la breve vita della serie “Shift”.

“Avevamo realizzato un gioco chiamato Need For Speed: Shift, e poi uno chiamato Shift 2, e EA venne da me a dirmi: ‘A due mesi dall’inizio di Shift 2, possiamo darvi 1,5 milioni di dollari se accettate di non parlare con altri publisher, di non concordare altri giochi e non lavorare con altri editori, e vi faremo fare Shift 3?”, disse Bell. “Dunque io accettai, sembrava un buon accordo. Presi i 1,5 milioni, pagai un sacco di bonus ai ragazzi, e due settimane prima dell’inizio di Shift 3 loro lo cancellarono senza alcun avviso. Dissero ‘non lo faremo più'”. Shift 3, probabilmente, avrebbe poi fatto da fondamenta per l’ambizioso Project CARS, che ricordiamo partì grazie a una campagna crowdfunding.

C’è da dire, però, che nel malcontento generale qualche fan ha criticato lo stesso Ian Bell. “No, tu l’hai ucciso con Project CARS 3”, scrive un utente ancora amareggiato dal terzo capitolo, così diverso dai precedenti. Ian Bell, pur riconoscendo di aver preso uno scivolone, ha comunque affermato che molta di quella deriva arcade fu imposta da un publisher, presumibilmente Bandai Namco dal momento che Codemasters sarebbe arrivata qualche mese dopo.

Fonte: Twitter YouTube