Resident Evil 7: Hands-On

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Una famiglia un po’ particolare

La prova del gioco inizia dal terzo livello. Siamo a tavola, la visuale è in soggettiva e così sarà per tutto il gioco, siamo legati e davanti a noi c’è un’allegra famiglia di sciroccati che ricorda parecchio quella di “Non aprite quella porta” capitanata da papà Jack, seguito da mamma Marguerite e figlio Lucas. Fin da subito capiamo che la situazione potrebbe essere migliore di così, a tavola c’è tanta abbondanza, ma tutta roba ributtante, cibi che non si azzarderebbe a mangiare nemmeno Andrew Zimmern di Orrori da Gustare; in ogni caso papà Jack ci tiene che a tavola tutti mangino e quindi ci mette in bocca un pezzo di budella di non si sa quale essere e ce lo spinge dentro con un coltello. Sì, la situazione potrebbe essere decisamente migliore di così. Altra cosa che accade e che ci fa capire che quella, oltre che una famiglia di sciroccati, ha anche qualcosa “in più”, è quando Lucas fa innervosire Jack e quello gli taglia la mano. Sono errori che si commettono al massimo due volte… o forse no?

Tutto piuttosto lineare ma comunque intrigante, perché l’aria che si respira è abbastanza inquietante

Piccola nota: prima di iniziare a giocare siamo stati costretti (con la forza) a firmare un NDA che conteneva tutta una serie di elementi di cui è vietato parlare, nessuno si è accorto che noi abbiamo firmato “Dodo dell’Albero Azzurro” quindi potremmo anche fregarcene, ma in fondo siamo persone corrette e quindi eviteremo di citare i punti indicati nell’NDA, anche perché hanno principalmente lo scopo di non spoilerare la trama e quindi non rovinare il gioco a chi lo comprerà. In sostanza, se nel corso di questo hands-on ci capitasse di dover menzionare qualcosa contenuto nell’NDA, lo sostituiremo con Enrico Papi. 
Il gioco vero e proprio inizia quando la famigliola esce dalla stanza perché è arrivato un poliziotto, tutti a parte la nonnina in carrozzina che in effetti è un po’ morta, ma nonostante questo durante il nostro girovagare ce la ritroveremo piazzata in qualche stanza, chi si prenda la briga di parcheggiarla in giro non è dato saperlo. Insomma il nostro scopo è quello di uscire dalla casa, che è blandamente presidiata dai componenti della famiglia e da alcuni esseri di cui non si conosce l’origine. C’è qualcosa di strano in effetti, non solo tre tizi sbroccati, c’è della melma nerastra per terra e robe brutte che vogliono farci la bua.

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