Adeguamenti contrattuali e tutela dalle Intelligenze Artificiali. Erano queste le richieste della Screen Actor Guild e AFTRA, le due sigle sindacali che hanno poi indetto lo sciopero degli attori negli USA. Ora, gli artisti della recitazione hanno raggiunto gli sceneggiatori che da settimane hanno incrociato le braccia per più o meno gli stessi motivi.
A gran voce si richiede tutela soprattutto dalla possibilità che i tratti somatici di un attore vengano riprodotti attraverso l’ausilio delle IA, così come la sua interpretazione e che da questo, per l’attore ‘derubato’ delle sue fattezze, non sia previsto indennizzo alcuno. A tal proposito il direttore esecutivo di SAG-AFTRA, Duncan Crabtree-Ireland, ha voluto raccontare la proposta ricevuta dalla Alliance of Motion Picture and Television Producers (che rappresenta gli studi di produzione in queste contrattazione) e che ha dato poi vita allo sciopero degli attori.
La proposta, che i rappresentanti dagli studi definiscono ‘groundbreaking’ (innovative) non incontra il favore del sindacato che, al contrario, le percepisce come inaccettabile. In sostanza, racconta Crabtree-Ireland, l’idea è quella di scansionare le comparse, pagarle per la giornata di lavoro e poi mantenere i diritti di sfruttamento della loro immagine che verrebbe utilizzata a piacimento dagli studi senza sborsare ulteriori denari.
Il discorso di Crabtree-Ireland è stato preceduto da quello di Fran Drescher, che molti di noi ricordano per la sitcom “La Tata”. L’attuale presidente del sindacato ha, con un discorso accorato, ricordato come IA e scenario streaming abbiano cambiato le condizioni di lavoro.
Intanto, sembra che siano già diversi i ciak costretti a fermarsi. Segnalazioni non ancora confermate raccontano di uno stop sul set di Deadpool 3.
— Culture Crave 🍿 (@CultureCrave) July 13, 2023