The Boys: Hideo Kojima cede al fascino della serie Amazon. “Mi ricorda Breaking Bad”

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The Boys 3 è terminata da esattamente una settimana e anche Hideo Kojima ha finito di vedere la terza stagione della serie TV supereroistica più chiacchierata degli ultimi anni. I suoi pareri sono stati estremamente positivi e nel dire la sua, il famoso autore videoludico ha tirato in ballo un nome non da poco: Breaking Bad. Fino a non molto tempo fa, sempre Kojima, ammise di esser rimasto fermo alla visione dei primi episodi. Nello stesso periodo, disse il papà di Metal Gear e Death Stranding, stava lavorando ad un concept simile per un videogioco. Come protagonista aveva in mente Mads Mikkelsen.

Prima che aizziate i forconi, alcune precisazioni. Hideo Kojima non ha paragonato la serie di Eric Kripke con il capolavoro immortale diretto da Vince Gilligan. Non sul piano qualitativo quantomeno. Quella di Hideo Kojima è più un’analogia tra temi trattati. Entrambe sono nate come appartenenti alla commedia noir ma che sono poi sfociate in qualcosa di ben più profondo.

In Breaking Bad siamo partiti con un Walter White che nella sua goffaggine nel mondo della criminalità riusciva a strappare qualche sorriso e un po’ di compassione. Poi lo abbiamo visto diventare il cinico Heisenberg che ha lanciato Bryan Cranston tra i più grandi attori degli ultimi anni. Ciò ha reso i toni della serie ben più cupi che in origine, e lo stesso accade in The Boys, spiega Kojima.

“The Boys 3 è stato meraviglioso! Il miglior drama dell’anno. Mi ricorda Breaking Bad. Inizia come una commedia nera ma con il proseguire delle stagioni diventa sempre più estremo e si spinge più in profondità nell’abisso. Si tratta di razze, etnia, disugaglianza, genere, democrazia, social media, la gun society, l’industria militare, gli USA e i nostri eroi.” Così scrive Hideo Kojima su Twitter.

Anche The Boys, effettivamente, inizia come una serie esagerata ma al tempo stesso scanzonata. Con il proseguire delle puntate diventa sempre più cupa, pur non ignorando momenti divertenti nella loro assurdità.

Tale aspetto si nota soprattutto se ci focalizziamo sui due opposti di questa vicenda: Butcher e Homelander, così diversi ma al tempo stesso così uguali. Col proseguire delle stagioni, Kripke e i suoi sceneggiatori hanno calcato sempre più la mano sulla denuncia sociale, con The Boys 3 che ha tirato in ballo davvero moltissimi temi scottanti della società moderna, che non menzioniamo per evitare spoiler.

Fonte: Twitter