The Flash 2: la voglia di girare un sequel c’è, ma non è detto che trovi spazio nel DCU

ezra miller the flash warner bros

Andy Muschietti, colui che si è occupato della regia di The Flash, ha affermato che c’è effettivamente la voglia di dare un proseguimento al personaggio interpretato da Ezra Miller, ma purtroppo manca al momento la certezza che egli faccia o meno parte del DC Universe creato da James Gunn e Peter Safran. In caso contrario, The Flash 2 non vedrebbe la luce.

È ovviamente di vitale importanza che il film, in uscita il 14 giugno 2023, si riveli un successo al botteghino, cosa tra l’altro possibile grazie al fattore nostalgia e la voglia di rivedere un’ultima volta il Batman di Michael Keaton, ma Andy Muschietti è consapevole che la ristrutturazione in atto nel DC Universe potrebbe risultare fatale per un eventuale The Flash 2.

“Non ne abbiamo discusso molto”, ha affermato Andy Muschietti riguardo a un ipotetico seguito. “Stiamo aspettando di vedere come andrà il film. Ovviamente, c’è voglia di continuare la storia, soprattutto se il film si rivelasse un successo. Altrettanto ovviamente, c’è un’architettura in DC che si sta formando, e c’è da chiedersi se la nuova architettura possa assorbire questa storia”, ha continuato il regista.

Dalle parole di Muschietti traspare come il successo non sia l’unico fattore a tenere potenzialmente in vita l’idea per un sequel. James Gunn intende fare tabula rasa dei vecchi film DCEU e ripartire da zero. Paradossalmente, The Flash lo aiuterà molto in tal senso, grazie all’introduzione del Multiverso nel mondo DC, sebbene al momento sia un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco.

Al tempo stesso, il multiverso alimenta le speranze di Andy Muschietti e, probabilmente, anche quelle di Ezra Miller. “La cosa bella del multiverso è che apre una possibilità. Esso permette a tutti questi mondi di poter coesistere e interagire tra loro. Non possiamo prevedere il futuro. Tutto ciò che abbiamo sentito su ciò che succederà nel DCU sembra davvero esaltante, ma non sappiamo molto più di voi, onestamente”. Il regista ha concluso, affermando che questo film parla di inizi, non di conclusioni.

Fonte: IGN