Un 3D davvero necessario?
Se proprio dovessimo trovare un difetto in questo The King of Fighters XIV, allora punteremmo un dito inquisitorio contro il team e la sua poca voglia di osare. Non fraintendeteci, quando un sistema funziona così bene non ha mai granché senso andare a ritoccarlo ma, se persino alle nuove leve è stato regalato qualcosa di nuovo, possiamo davvero dire lo stesso in favore dei fan più accaniti? La saga si è fatta passare un’intera generazione sotto il naso e, per tenersi al passo con i tempi, ha infatti quindi deciso di saltare nella terza dimensione. La domanda, quindi, sorge spontanea: era davvero necessario? Il risultato finale, visivamente parlando, non è così ammaliante come lo erano gli sprite in 2D, e ironicamente questa nuova dimensione non viene comunque sfruttata in altro modo, restando il gioco ancorato completamente alle battaglie orizzontali. Non pretendevamo l’interazione con lo scenario di un Injustice o di un Dead or Alive – per quanto qualche esperimento sarebbe stato comunque interessante – ma è davvero convenuto sostituire disegni con poligoni per il solo gusto di ottenere un risultato peggiore? Per quanto i pochi cambiamenti possano essere considerati parte di una saggia tattica difensiva da parte della software-house, resta comunque un po’ di amaro in bocca nel notare come gli sviluppatori abbiano puntato così tanto sul fattore nostalgico da non provare, neanche un briciolo, a restare al passo coi tempi. Parliamo, ovviamente, di un difetto relativo. Dopotutto, in un certo senso, i giocatori storici saranno sicuramente contenti di saltare in questo capitolo e ritrovarsi tra le mani un’esperienza il più familiare possibile. Certo, tecnicamente parlando, non viene toccata alcuna vetta degna di nota e – in linea di massima – i vari scenari sorprendono più per colori e inventiva che per effetti particellari o numero di poligoni.