Neil Druckmann, il director di The Last of Us è tornato a parlare del progetto cancellato del film di “The Last of Us“, durante il podcast di Script Apart, spiegando che il motivo del fallimento del progetto è stato principalmente dovuto alla troppa attenzione che si era dedicata alle scene d’azione che non rendevano giustizia alla storia del gioco, quella più intima che esplora i drammi dei personaggi coinvolti nelle vicende narrate.
Dice Druckmann che quando ha iniziato a lavorare alla produzione dell’adattamento cinematografico di The Last of Us, le uniche domande che si poneva la produzione erano solo quelle su come rendere grande il progetto. Quel tipo di approccio non era adatto per un’opera come quella che si doveva realizzare, in quanto tralasciava tutta la parte più intima delle storie focalizzandosi solo sulla spettacolarità delle scene e nulla più.
Certo il gioco ha molte scene d’azione a causa dell’ambientazione ostile nel quale è ambientato, ma l’aspetto più narrativo che è la colonna portante del gioco, è troppo intimo e delicato per gli standard di un tipico blockbuster di Hollywood. Per fortuna, Druckmann afferma che il passaggio alla sua nuova incarnazione come serie televisiva ha aiutato molto a catturare le intenzioni originali con cui era nato il gioco.
L’approccio per cui Druckmann ha optato è stato quello di usare lo stile dei film indipendenti, dove è possibile narrare il mondo in cui si muovono Joel ed Ellie in mondo molto più intimo, e che in un semplice lungometraggio non avrebbe reso al meglio, dovendo alternare ai momenti più lenti della narrazione troppe scene d’azione. Qualcosa che in una serie televisiva è possibile affrontare in modo diverso e dunque raccontare nel modo migliore possibile la storia del gioco.
Nello stesso podcast, Druckmann ha rivelato che la trama di The Last of Us 3 è già nella mente degli sviluppatori, ma che il progetto non è ancora partito.
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Fonte: IGN