A quanto pare sta succedendo di nuovo.
Non sono passate nemmeno 24 ore dal lancio di The Last of Us Part 2 eppure sulla pagina ufficiale di Metacritic si può visualizzare un User Score che rasenta lo Zero Assoluto.
A noi sembra palese che il gioco stia subendo un vero e proprio Review Bombing, come successo tempo fa a Pokémon Spada e Scudo e Death Stranding.
Neil Druckmann di Naughty Dog ci aveva avvisato:
“Ho raccolto qualcosa che la gente ama e ritiene ancora sacro… e gliel’ho distrutto“.
Ma non pensavamo che sarebbe finita cosi. La community a volte può risultare tossica e sebbene le opinioni siano soggettive e legittime, quel che sta accadendo ci sentiamo di relegarlo nella parte più oscura dell’industria. Ovvero quella del tifo da stadio, non di certo nel campo artistico, come dovrebbe essere.
The Last of Us Part 2 e il review bombing
La sfilza di zero che ha travolto la pagina di Metacritic di The Last of Us Part 2 sono motivate per lo più dalla delusione per la storia, si legge:
– “Non mi aspettavo una storia tanto stupida”
– “Hanno rovinato il mio gioco preferito”
– “Buchi di trama e personaggi stupidi”
Molte delle critiche leggibili sono chiaramente inventate. Da quanto si legge, è probabile che molte di queste persone nemmeno abbiano avviato il gioco, figuriamoci portato a termine.
La nostra recensione di The Last of Us Part 2 è stata entusiastica, totalizzando un sonante perfect score. E come abbiamo riportato tempo fa, l’accoglienza della stampa in generale è stata trionfale.
Ci sembra assurdo che un gioco di tale portata, con questa production value, con questa potenza espressiva possa ricevere quei voti distruttivi e figli di una immaturità ancora intrinseca nel Medium che tanto amiamo.
Da appassionati di videogiochi ci sentiamo di dire che c’è bisogno di crescere tutti insieme per permettere alla nostra passione preferita di fare il salto di qualità che tanto aspettiamo. Questi comportamenti infantili ed immaturi portano solo decadenza e frustrazione.
I Videogiochi sono Arte, ormai è riconosciuto, ma forse non tutti i videogiocatori sono pronti ad abbracciare questo status.