
Neil Druckmann riaccende la fiamma di The Last of Us: Parte 3, una fiamma mai realmente sopita, ma sicuramente attenuata dopo la dichiarazione che vedeva tutt’altro che scontata la sua realizzazione. Parlando ai microfoni di Last Stand Media durante il podcast Sacred Symbols, il Presidente di Naughty Dog ha ribadito che l’intenzione di fare un terzo gioco non è mai fuori dai giochi, ma si devono verificare le giuste condizioni affinché avvenga.
“Ero convinto di ciò che dissi nel documentario (Grounded, il making of di The Last of Us: Parte 2 NdR.)”, ha spiegato Druckmann. “Fin quando sono il curatore di questo franchise, è importante che tutto sia di alta qualità. Non voglio semplicemente farne un sacco. Voglio che tutto ciò che realizziamo sia ben pensato. Quando abbiamo fatto un parco a tema, abbiamo fatto squadra con Universal e le migliori persone per realizzare quella casa stregata di Halloween”.
“Quando abbiamo realizzato lo show, abbiamo fatto squadra con HBO, quelli che considero essere i migliori creatori di serie TV e stiamo realizzando la miglior versione possibile. Se mai dovessimo tornare indietro (ai giochi), voglio assicurarmi che la storia sia degna di The Last of Us. Amo quel mondo, amo quei personaggi e con la giusta opportunità, la giusta idea, sì, mi ci fionderei subito”, ha spiegato Druckmann durante il podcast.
Naughty Dog, e Neil Druckmann di conseguenza, pretendono sempre il massimo dai propri giochi. Deve valerne la pena, deve esserci qualcosa da raccontare, e se quel qualcosa non c’è, allora significa che quella IP può chiudersi lì. Lo abbiamo già visto con Uncharted, un franchise da oltre 40 milioni di copie che è giunto alla sua naturale conclusione con il quarto capitolo. Salvo spin-off probabilmente affidati a terzi, Uncharted difficilmente tornerà. Con The Last of Us, la situazione non cambia.
Ciò che separa i due giochi è però il fatto che, per The Last of Us, c’è potenzialmente ancora molto da esplorare, nonostante il 2 si concluda alla perfezione (ma lo stesso valeva per il primo, dopotutto). Il viaggio di Ellie è effettivamente concluso, ma non è da escludere che Druckmann voglia esplorare l’ipotesi della cura e chiudere definitivamente il viaggio della ragazza. Vedremo dunque se Druckmann si inventerà qualcosa e, di preciso, cosa.
Sebbene sia lecito sperare in ciò, è impossibile essere certi che il secondo progetto di Naughty Dog, attualmente senza identità, sia proprio The Last of Us: Parte 3. Al momento fare ipotesi è obiettivamente inutile e, forse, i fan dei ‘cagnacci’ dovrebbero concentrarsi su ciò che invece è certo: Intergalactic: The Heretic Prophet, la nuova IP fantascientifica con protagonista Tati Gabrielle e che vedrà, nel cast, anche Tony Dalton, che i più ricorderanno per Better Call Saul.
Fonte: Last Stand Media