Barrie Gower, Prosthetics Designer per la serie TV di The Last of Us, ha svelato i dettagli sulla realizzazione del Bloater in un’intervista concessa a Variety. L’imponente infetto, apparso nel quinto episodio della serie, è stato realizzato unendo la cara e vecchia arte del trucco, arricchendola con un po’ di Computer Grafica. Il risultato è un costume enorme, indossato dallo stuntman Adam Basil, dal peso di oltre 40kg. Per darvi un’idea, è persino più pesante del costume di Vecna.
Ricordiamo che il Bloater è uno dei nemici più ostici dell’intero franchise, per pericolosità secondo solamente al Rat King. Questo imponente infetto impiega diversi anni a formarsi, ed è caratterizzato da una resistenza tale da renderlo quasi invulnerabile ai proiettili. Il modo migliore per eliminarlo è usando esplosivi e fuoco, così da distruggerne la corazza fungina. Come se non bastasse, il bloater è capace di lanciare bombe di spore dalla distanza ed è dotato di una forza fisica tale da strappare la testa di un uomo a mani nude. Questo, unito a una velocità considerevole, lo rende una vera e propria macchina di morte. Va da se, dunque, che HBO abbia deciso di rendergli onore, affidandolo a Barrie Gower.
Il nome di Barrie Gower non è nuovo nella scena televisiva, né per HBO stessa. È stato infatti lui a realizzare l’iconico costume del Re della Notte per Game of Thrones, e sempre lui ha realizzato il costume di Vecna per Stranger Things 4. Vincitore di 4 Emmy proprio nella categoria effetti speciali, Gower è considerato una vera leggenda nel settore. In The Last of Us ha deciso di ripetersi, realizzando i clicker e un bloater davvero convincenti.
Il bloater è stato costruito su un calco del corpo di Adam Basil, ritenuto da Gower come perfetto per l’infetto. “Avevamo un’intera copia del suo corpo su cui abbiamo modellato le protesi in argilla. Abbiamo realizzato una copia in gommapiuma e latex, i quali sono molto leggeri. È un po’ come la schiuma per tappezzeria, un materiale molto spugnoso. Il tutto è stato fuso e modellato in sezioni separate: busto, testa, braccia e gambe. Abbiamo avuto un team che ha fabbricato tutte queste parti insieme. Avevamo una zip sulla schiena e attorno alla vita che potevamo unire”.
Per rendere il tutto ancora più realistico e grottesco, il team ha ricoperto l’intero costume con un lubrificante così da donare un po’ di lucentezza. Il corpo è stato poi ricoperto di peli e poi ancora con del materiale lubrificante, così da renderlo disgustoso e luccicante al tempo stesso. Un lavoro immenso che ha portato il contatore sulla bilancia a 40kg.
Nell’episodio sono tornati anche Samuel e Olivia, i due stuntman che hanno interpretato i Clicker nel secondo episodio, durante la scena nel museo. In totale c’erano circa 15 clicker sulla scena, più altri 40-60 infetti vari. A rapire la scena, forse anche più del bloater, è stata la bambina-clicker. Quest’ultima, che ha contribuito a dare un tocco ancora più inquietante – e triste – alla scena, è stata interpretata da una contorsionista di appena 9 anni!
Fonte: Variety