Ubisoft: azioni in crescita, diverse aziende pronte a comprarla

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Secondo il portale specializzato Bloomberg, diverse aziende sarebbero interessate ad acquisire Ubisoft. La compagnia franco-canadese vola in borsa. Stando alle informazioni riportate nel report, sono due in particolare i nomi da tenere sotto osservazione: Blackstone Inc. e KKR & Co. La software house autrice di Assassin’s Creed, Watch Dogs e Far Cry però pone un freno all’entusiasmo. I vertici di Ubisoft affermano di non avere ancora avviato vere e proprie trattative con nessuno dei papabili acquirenti. In alcune vecchie dichiarazioni, la dirigenza aveva affermato di essere aperta all’eventualità a condizione di poter rimanere indipendente dal punto di vista creativo.

Al momento, sia Blackstone che KKR sarebbero solo in una prima fase di studio della possibilità. Ancora, sembra, non siano state avanzate offerte per un eventuale accaparramento delle quote societarie. La semplice pubblicazione del report da parte di Bloomberg ha già sortito un primo effetto. Le recenti indiscrezioni hanno reso Ubisoft particolarmente appetibile e il valore delle sue azioni è cresciuto dell’11% non appena la notizia ha cominciato a diffondersi.

Se il report di Bloomberg sembra dipingere un quadro roseo per i francesi, il portale Kotaku – pur giungendo a conclusioni simili – lo fa raccontando una situazione diversa. I motivi dell’interessamento sembrano risiedere nelle attuali condizioni di Ubisoft che permetterebbero ad eventuali acquirenti di poter entrare nelle quote societarie ad un prezzo decisamente di favore. Prima dell’impennata in borsa raccontata da Bloomberg, infatti, il valore per singola azione della società francese è passato da 110 dollari nel 2018 ad appena 41 dollari al giorno d’oggi. Un calo dettato, principalmente, dalle controversie che hanno investito Ubisoft tra il 2019 ed il 2021 e le relative difficoltà con alcuni grossi progetti. Sempre secondo Kotaku, eventuali compratori potrebbero anche incontrare poche resistenze da parte di Yves Guillemot. L’anno scorso, il figlio del CEO e co-fondatore, Chris, ha lasciato vacante la sua quota azionaria. Si trattava dell’unico altro membro della famiglia Guillemot rimasto in azienda.

Bisognerà attendere nuovi sviluppi per conoscere il destino di Ubisoft. Di recente, la software house ha deciso di chiudere i server di quasi 100 dei suoi giochi.

Fonte: BloombergKotaku