Essere belli e belle rende l’utilizzo dei videogiochi più “difficile”. È quanto pare aver rilevato una ricerca condotta da studiosi provenienti dalle università di Austin, Striling e Zhejiang e poi pubblicata da NBER.Org. L’assioma è semplice: più si è attraenti più è facile avere relazioni sociali. Maggiori interazioni sociali, meno tempo a disposizione per giocare.
Videogiochi: le persone più attraenti li usano meno. La ricerca
A riassumere le scoperte contenute nel documento – che trovate completo a questo link – ci pensa Rolf Degen con un post su X. Gli scienziati che hanno condotto la ricerca affermano di avere notato come tra adulti e adolescenti con connotati aderenti ai canoni di bellezza più comuni dedicassero al pad minor tempo rispetto ai coetanei. Stando alle stime, negli USA gli adolescenti trascorrono circa il 2,6% del loro tempo videogiocando, gli adulti uno 0,1% in più.
Questo già risicato tempo verrebbe ulteriormente eroso nel caso di persone con un aspetto considerato più gradevole. Generalmente, dicono gli studiosi, queste persone si ritrovano con cerchie di amici più ampie e maggiori occasioni di socialità face to face che mal si concilierebbero con del tempo in solitudine, come quello trascorso coi videogiochi. Secondo gli studiosi, ciò sarebbe più vero per gli adulti oggetto dell’indagine. Ma se è vero questo, affermano, non è detto sia vero il contrario.
Chissà se Henry Cavill, un uomo inopinabilmente attraente e appassionato gamer, sia d’accordo con questa ricerca.