Una notizia arrivata nelle scorse ore e passata un po’ in sordina. Se in Gran Bretagna il CMA, l’ente garante per la concorrenza e il mercato, chiede più tempo per indagare sulla faccenda, il CADE del Brasile decreta il via libera all’affare che unirà in “matrimonio” Microsoft e Actvision. Per il mondo Xbox si tratta del secondo semaforo verde sulla questione dopo l’autorizzazione a procedere concessa dall’Antitrust dell’Arabia Saudita.
Facciamo alcune specificazioni. A riportare la notizia, attraverso Twitter, è Tom Warren. Secondo al documento da lui postato, il CADE reputa che l’affare si possa fare e che non sia necessario applicare restrizioni o vincoli di sorta. Allo stesso modo, i funzionari CADE specificano che la decisione è stata presa in quanto non reputata dannosa per i consumatori brasiliani. Un giudizio, dicono ancora dal CADE, scevro da qualsiasi intenzione di generare favoritismi ma basato solo sulla legittimità delle carte presentate.
La decisione, probabilmente, potrebbe costare qualche mal di pancia a Jim Ryan. L’attuale amministratore delegato di Playstation sta presentando le sue preoccupazioni di fronte a tutti gli organi competenti. Durante il suo più recente viaggio, Ryan ha volato fino a Bruxelles per incontrare l’ente antitrust europeo. Davanti alla commissione Antitrust, similmente a quanto fatto con gli organi di vigilanza brasiliani e britannici, Ryan ha presentato le sue preoccupazioni.
Il nodo del contendere è sempre uno: Call of Duty. In particolare, come già detto anche al CADE Brasiliano e al CMA Britannico, il rischio che Call of Duty diventi una esclusiva Xbox spaventa il colosso giapponese. Davanti alla commissione, Ryan ci si è presentato poco prima che l’azienda di Spencer compilasse alcuni documenti. Non si esprime ancora La Federal Trade Commission USA. Anche il CMA ha deciso di prendersi del tempo ulteriore per approfondire rimandando la pubblicazione del suo parere ai primi mesi del 2023.
Sul peso di Call of Duty, in grado di spostare i delicati equilibri tra Sony e Microsoft, vi propongo una piccola riflessione pubblicata sul gruppo Facebook di GameTime. La trovate seguendo questo link.
Fonte: Tom Warren