Parole di ringraziamento da parte di Aaron Greenberg nei confronti di una community Microsoft sempre più numerosa e intenzionata a dare fiducia a Xbox Series X. Le ultime stime sono state fornite da Video Game Chartz. Spieghiamo brevemente. Il sito specializzato ha calcolato il numero di console vendute dal momento dell’uscita e per i primi 17 mesi di permanenza sul mercato. I dati parziali così ottenuti parlano chiaro: Xbox Series X fa segnare 13,87 milioni di unità dove Xbox 360 si era fermata a soli 9.38 milioni. Dati da prendere con le pinze, spiegheremo perché più avanti.
Si tratta di uno scarto notevole, superiore ai 4 milioni di unità sul periodo preso in esame. Se il trend venisse confermato nei mesi e anni successivi, Xbox Series X rischierebbe di divenire la nuova console più venduta di casa Redmond. Al momento, infatti, Xbox 360 è la macchina da gioco Microsoft col primato di vendite tra le colleghe con circa 80 milioni di unità. La generazione cui apparteneva (dal 2005 al 2013) l’ha vista rivaleggiare con PlayStation 3 e rimanere in vantaggio per buona parte del periodo iniziale di commercializzazione, salvo poi essere battuta dalla macchina Sony. Se confermato, il dato sarebbe in linea con la previsione azzardata da Benji Sales non molte settimane fa.
In tutto ciò Greenberg ha pubblicamente ringraziato i fan su twitter per il costante supporto dimostrato.
Questa sarebbe una storia fantastica se non fosse per un altro tweet vergato dallo stesso Greenberg 12 anni fa e riguardante sempre Video Game Chartz. In quel caso, però, le parole nei confronti del sito non furono d’elogio ma tutt’altro. L’executive di casa Microsoft si lamentò della supposta inaffidabilità dei dati forniti dal portale, tesi sposata recentemente da Daniel Ahamad in una discussione con Jeff Grubb, sempre su twitter.
Quindi, possiamo credere o no a questi dati? Difficile dirlo. Il sistema di Video Game Chartz è basato su delle stime di vendita fatte a campione, un po’ come i sondaggi, per poi venir corrette appena vengono pubblicati i dati ufficiali. E proprio come i sondaggi o gli exit poll alle elezioni sono soggette a un certo margine di errore.
Fonte: Twitter