In questo articolo vi spiegherò quali componenti scegliere per configurare una build PC destinata al gaming in 1440p a dettaglio massimo o 1080p a elevato frame rate, adatta anche per chi desideri un sistema pronto a dare il massimo con la VR, in titoli come Half-Life: Alyx! Vi piace come idea?
La configurazione si basa su CPU AMD Ryzen serie 3000 e su una GPU Nvidia GeForce RTX 2070 SUPER, che rappresentano il mix ideale per chi punti a un sistema ad elevate prestazioni che non abbia però un costo eccessivo.
Il budget che mi sono dato per questa build è di 1300€ IVA inclusa.
Se cercate qualcosa in più ecco una build da 1500€ per il gaming in 1440p a elevato frame rate o in 4K a dettaglio alto.
Mentre se volete qualcosa di più economico ecco una build da 700€ adatta al gaming in FullHD a dettaglio alto.
E qui infine troverete una build super economica da 400€ – praticamente il costo di una console! – destinata a giochi come MOBA, RTS/RPG/MMO e shooter leggeri come Battle Royale e titoli eSport (es. Rainbow Six Siege). Non aspettatevi di giocarci a titoli impegnativi, ma per gli scenari indicati fa il suo dovere!
Ma veniamo alla descrizione dei componenti scelti per la build PC gaming per 1440p e VR al top.
La CPU è un AMD Ryzen 5 3600X. La serie 3000 di AMD mi piace perché offre una tecnologia evoluta, grandi prestazioni e costi accessibili. Con questa serie AMD ha chiuso il gap rispetto ai migliori processori Intel Core, offrendo in molti casi performance superiori a parità di clock o un numero maggiore di core a parità di prezzo. Sono CPU molto raffinate, basate sul più sofisticato processo produttivo oggi esistente (quello a 7nm) e sulla più recente architettura Zen2. Il modello Ryzen 5 3600X in particolare ha 6 core / 12 thread, ossia dispone di 6 core fisici che raddoppiano come core logici grazie alla tecnologia SMT (Symultaneous Multi-Threading). In pratica ciascun core fisico è in grado, in determinate situazioni, di eseguire fino a 2 thread in parallelo. I vantaggi è bene che lo precisi si avvertono soprattutto sulle applicazioni professionali, di rendering 3D o elaborazione foto/video. Molto meno nei videogiochi, pure quelli più moderni, che tendono a sfruttare poco le CPU con tanti core e si avvantaggiano invece della frequenza di funzionamento. Da questo punto di vista il modello 3600X si difende comunque bene, con una frequenza base di 3.8GHz, che arriva fino a 4.4GHz in modalità Precision Boost 2. Il dissipatore fornito di serie è uno dei motivi per cui ho scelto il modello 3600X invece del 3600 base. Tra le due CPU le differenze sono contenute e si riducono sostanzialmente alla frequenza: 3.6GHz di frequenza base e fino a 4.2GHz per il modello 3600, contro i 3.8GHz di frequenza base e fino a 4.4GHz del modello 3600X, come già precisato prima. In termini di prestazioni parliamo di circa il 5% a favore del 3600X, un margine irrisorio. In compenso il modello 3600X viene fornito di serie con un dissipatore Wraith Spire certificato per dissipare TDP da 95W, mentre il Wraith Stealth abbinato al 3600 è certificato per dissipare 65W di TDP. Vista la differenza di costo esigua tra queste CPU (appena 20€), la scelta è caduta inevitabilmente sul modello 3600X, che ci permette di usare il dissipatore di serie risparmiando quindi l’acquisto di un cooler dedicato. Chiaramente questa build non nasce per overclocking, anche se la CPU è sbloccata e nulla vi impedirà in futuro di abbinarla a un sistema di raffreddamento più prestante, spingendola oltre le frequenze Stock.
Considerate comunque che anche a frequenza standard un Ryzen 5 3600X ha potenza sufficiente per far girare qualunque gioco a dettaglio massimo e ad elevato frame rate. Inoltre dispone di un margine, in termini di core di elaborazione, che ci si può spendere per fare gaming e in contemporanea streaming, senza rallentare il gioco. Insomma, una CPU che vi durerà negli anni!
Come scheda madre ho puntato su una Gigabyte B450 Gaming X, che rappresenta una garanzia per chi scelga un sistema basato su CPU AMD e socket AM4. Questa scheda proviene da un brand riconosciuto e affidabile e ha tutto quello che può servire a un gamer: 2 slot PCI Express Gen3 a piena lunghezza (X16) e altri 2 slot X1 per schede di espansione, slot NVMe, porte USB 3.1 Gen1, LAN Gigabit con QoS (fondamentale per dare priorità ai pacchetti provenienti dai videogiochi), dissipazione sulla sezione VRM e sul chipset, oltre al supporto all’illuminazione RGB del case. E poi costa poco, che non guasta mai!
Ho scelto una scheda con chipset B450, invece di una con X570, perché si tratta della cosa più sensata in una configurazione gaming. Una motherboard B450 non costa cara come una X570 e rispetto a quest’ultima non ha differenze sostanziali di prestazioni. Ad esempio non supporto il multiGPU, che per lo scopo di questa build non era necessario. Non ha porte USB 3.2 Gen2, ma solo USB 3.1 Gen1, anche questo a mio avviso accettabilissimo. Non ha il PCIe 4.0, ma solo il 3.0. E questo non fa alcuna differenza perché le schede Nvidia GeForce RTX non lo supportano e anche la AMD Radeon RX (che invece lo supportano) hanno dimostrato di non offrire vantaggi significativi in questa modalità. Potrebbero esserci vantaggi usando SSD NVMe 4.0, ma i modelli Gen4 costano molto cari e quindi alla fine, per tutti questi motivi, ritengo che sia prematuro investire su questa tecnologia. Considerate che solo di scheda madre scegliendo una B450 rispetto a una X570 si risparmiano almeno 100€ e le performance del sistema restano sostanzialmente le stesse!
Parliamo della RAM: ho optato per due moduli DDR4 da 8GB. 16GB sono il quantitativo giusto di memoria per giocare oggi al massimo del dettaglio, senza spendere una fortuna. Se non si lasciano task aperti in background (tipo svariate finestre del browser) con 16GB si gioca a qualsiasi titolo senza swap e minimizzando i caricamenti. Le RAM che ho scelto sono delle Crucial Ballistix. Non hanno tanti fronzoli: niente LED RGB, ma c’è un bel dissipatore di colore bianco e soprattutto ci sono delle specifiche inattaccabili: certificate per i 3200MHz e con latenza CL16. L’ideale per il controller di memoria dei Ryzen serie 3000, che premia l’uso di RAM ad alte prestazioni. Chiaramente i moduli sono 2, da 8GB ciascuno, per configurare un doppio canale di memoria. Altrimenti con un singolo modulo da 16GB le performance del sistema risulterebbero castrate.
Sezione storage: questa parte è fondamentale perché i processori di ultima generazione, come questi Ryzen serie 3000, possono elaborare una gran quantità di informazioni, ma il collo di bottiglia spesso sta nella capacità di riempire costantemente la RAM con nuovi dati da elaborare. Per questo ho scelto una combinazione SSD+ HDD. L’SSD è un Sabrent Rocket, ovviamente NVMe con interfaccia Gen3 x4. Si tratta di uno dei modelli con il miglior rapporto prezzo/prestazioni nella sua categoria e offre fino a 3450 MB/sec in lettura e fino a 3000 MB/sec in scrittura. La capacità è di 512GB, quindi sufficiente a ospitare sistema operativo, applicazioni usate più di frequente e giochi preferiti. Per il resto potrete contare sull’HDD da 2TB, un modello Seagate Barracuda rinomato per l’affidabilità. Chiaramente sentitevi liberi di dimensionare SSD e HDD a seconda delle vostre esigenze, ma personalmente vi sconsiglio di scendere dal taglio da 512GB per l’SSD, perché 256GB si riempirebbero molto in fretta e vi trovereste presto con un SSD saturo e con poche celle di memoria su cui far lavorare gli algoritmi di Wear Leveling per evitare un’usura precoce del dispositivo. Non rinunciate nemmeno alla soluzione ibrida: AMD sta lavorando a una nuova versione della sua tecnologia StoreMI, che sarà disponibile entro l’estate e che vi permetterà di sfruttare il mix SSD più HDD, usando il primo per accelerare il caricamento dei dati utilizzati più di frequente e immagazzinati sul secondo.
Veniamo adesso al componente più importante di questa build insieme alla CPU, ossia la scheda grafica. Questo componente è responsabile della capacità del sistema di spingersi a determinate risoluzioni e livelli di dettaglio, mantenendo una certa soglia di frame rate.
Quella che ho scelto è una MSI GeForce RTX2070 SUPER GAMING X, un modello custom basato su GPU Nvidia RTX 2070 SUPER. L’architettura Turing della serie RTX mi piace perché porta in campo innovazioni come il ray tracing hardware (davvero spettacolare visivamente sui titoli supportati!) e il supporto all’accelerazione del Machine Learning, che trova applicazione in tecnologia come DLSS 2.0. In pratica quando il DLSS è supportato, il gioco può renderizzare l’immagine a una risoluzione inferiore rispetto a quella del proprio monitor, risparmiando potenza di elaborazione utile ma senza perdere in qualità, grazie a un algoritmo di scaling dell’immagine basato su Intelligenza Artificiale e gestito dai Tensor Core delle GPU Nvidia RTX. Il modello che ho scelto è la soluzione perfetta per giocare in 1440p. Innanzitutto arriva da MSI che è un’altra garanzia su componenti di questo tipo. Poi ha 2560 CUDA core, una frequenza di Boost di 1800MHz (rispetto ai 1770 delle schede reference), 8GB di memoria GDDR6 a 14Gbps e sistema di raffreddamento Twin FROZR7 con doppia ventola, heatpipe e backplate in metallo spazzolato. Più l’illuminazione RGB Mystic Light, che fa sempre la sua scena!
Già la RTX2070 base garantiva ottime performance in 1440p, potendo raggiungere le 60fps praticamente con qualsiasi gioco a dettaglio alto. La 2070 SUPER ha quel brio in più che le permette di gestire risoluzioni come l’UltraWideQuadHD (3440×1440) o la VR, che di solito necessita di frame rate da 80/90fps stabili a una risoluzione 1440p. E qui c’è tutto il margine per farlo!
Arriviamo dunque agli ultimi due componenti di questa build. Uno dei quali davvero essenziale, ossia l’alimentatore! Un sistema come quello che vi sto proponendo arriva a dissipare sui 400W quando CPU e GPU sono spremute al massimo. Per questo serviva un alimentatore da almeno 700W per alimentare il tutto, perché gli alimentatori lavorano al meglio quando il carico non supera il 60/70% della potenza massima erogabile. Per questo ho optato per un Corsair RM750, un modello da 750W, modulare e con certificazione 80 Plus Gold. Con questa PSU sarete in una botte di ferro! E potrete organizzare al meglio il cable management del vostro sistema.
Per finire il case, che è ovviamente una componente soggettiva, ma volevo proporvi la build scegliendone ugualmente uno e inserendo il prezzo nel computo totale. Non sono andato su modelli eccessivamente entry level, perché parliamo pur sempre di una configurazione di fascia alta, ma ho voluto contenere il prezzo orientandomi comunque su un brand prestigioso e con un look che catturasse subito l’attenzione. Quindi ho scelto questo Corsair Carbide SPEC-DELTA. Un mid tower spazioso e di ottima fattura, con un’ottima aerazione interna grazie anche alle 3 vistosissime ventole frontali da 120mm con LED RGB personalizzabili e alla ventola posteriore di estrazione. C’è spazio per un radiatore da 360mm nella parte frontale e per uno da 240mm nella parte superiore (dotata di griglia di aerazione) e per uno da 120mm in quella posteriore. Quindi anche volendo adottare sistemi liquid cooling esoterici, in un secondo tempo potrete farlo senza problemi. In più c’è la finestra laterale trasparente in vetro temperato, per poter mettere in bella mostra tutto l’hardware che andrete inserire all’interno! E godere della vista a vostra volta.
Totale spesa per questa configurazione: 1336€ IVA compresa, al netto delle oscillazioni quotidiane di Amazon. Chiaramente dovrete aggiungere il costo di una licenza di Windows, tastiera, mouse, cuffie e monitor.
Tutti i prodotti elencati di seguito sono acquistabili con Amazon Prime!
Scheda madre: Gigabyte B450 Gaming X – 102,37€
Memoria RAM: Crucial Ballistix 16GB DDR4 3200MHz CL16 XMP 2.0 – 86,99€
SSD: Sabrent Rocket NVMe Gen3 512GB SSD – 79,99€
Hard Disk: Seagate Barracuda 2TB – 67,19€
Scheda grafica: MSI GeForce RTX2070 SUPER GAMING X – 602,30€
Alimentatore: Corsair RM750 750W, modulare, 80 Plus Gold – 117,50€
Totale: 1336,24€ IVA inclusa (al netto delle oscillazioni di Amazon)