Buone nuove per tutti gli appassionati di survival horror di qualità e della fantascienza in generale. Alcune fonti molto vicine al mondo Disney hanno infatti affermato che Alien Isolation 2 sarebbe in cantiere e che Disney starebbe cercando nuovi sviluppatori per poter lavorare sul gioco. Il che sarebbe l’ideale per spingere anche la serie TV diretta da Noah Hawley e che vedrà Ridley Scott come produttore esecutivo.
Ritornando al gioco, secondo la fonte, “Una delle proprietà su cui vogliono lavorare è Alien Isolation. Stanno scrivendo la trama e hanno intenzione di sviluppare il gioco. Disney ha già in mente alcuni sviluppatori a cui affidare il progetto”. Se ciò si rivelasse vero, si tratterebbe di una bellissima notizia.
Ricordiamo che del seguito di Alien Isolation non se ne è parlato mai in maniera ufficiale nel corso di questi sette lunghi anni, il che è sempre stato fonte di grande rammarico da parte dei fan. Alien Isolation, sviluppato da The Creative Assembly fu infatti un bagliore di speranza per tutti gli appassionati della saga dello Xenomorfo.
Questo soprattutto se ricordiamo che venne dopo un Aliens vs Predator non propriamente eccellente e un Aliens: Colonial Marines che fu un vero fulmine a ciel sereno (in senso negativo) e che, forse, ben prima di Cyberpunk, è stato un grande monito sul come l’hype possa giocare brutti, bruttissimi scherzi.
Il gioco colpì soprattutto per una componente horror che definire superlativa è poco, grazie a un level design magistrale e un’estetica che riportava alla mente dei giocatori il capolavoro di Ridley Scott. A farla da padrona, però, è uno dei nemici più inarrestabili e temibili della storia dei videogiochi: il Drone della Sevastapol.
L’alieno era non solo virtualmente immortale ma era dotato di una IA (anzi, ben due IA), una legata allo Xenomorfo e una Director AI, che forniva allo Xenomorfo in maniera generica la posizione di Amanda Ripley sulla mappa. Una volta che lo Xeno raggiungeva questo posto, sfruttando tra le altre cose il complesso level design del gioco, iniziava la magia… o il terrore.
L‘alieno imparava dalle azioni del giocatore tramite un sistema di albero comportamentale che permetteva all’alieno di ‘adattarsi‘ alle azioni del giocatore. Queste azioni potevano essere sia primarie e inevitabili, sia secondarie e legate al modo in cui l’utente giocava il titolo. Ad esempio, se il giocatore faceva spesso uso di armadietti per nascondersi, l’alieno iniziava a perlustrarli con molta più insistenza.
Se invece il giocatore usava i razzi di segnalazione per distrarlo, dopo un certo numero di volte lo xenomorfo non ci cascava più. Addirittura le armi influivano sul comportamento dello Xenomorfo, con quest’ultimo che una volta ‘assaggiata‘ la fiamma di un lanciafiamme, si avvicinava molto più cautamente al giocatore se quest’ultimo gli puntava l’arma contro.
Unite questa intelligenza sopraffina a un’essere capace di superare agilmente i 50 km/h e capirete che i nemici visti in Outlast o Amnesia sono niente, a confronto. Tutto ciò rendeva Alien Isolation non solo uno dei titoli più terrificanti di questa generazione, ma anche uno dei più terrificanti di sempre. Non solo, Alien Isolation in se è il miglior prodotto legato al franchise dai tempi di Aliens, diretto da James Cameron.
Con queste premesse, capirete dunque che un seguito sia decisamente ben voluto… e siamo curiosi di vedere come miglioreranno l’IA dello Xenomorfo. E voi, condividete questa curiosità con noi? Vorreste vedere Alien Isolation 2? Ditecelo nei commenti, come sempre. Nel frattempo ricordiamo che è stato presentato anche Aliens Fireteam, uno sparatutto TPS Co-op survival che prende a piene mani da Aliens, di James Cameron.