Addio a Tomonobu Itagaki, padre di Dead or Alive e del ritorno di Ninja Gaiden

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In queste ore è giunta la notizia della morte di Tomonobu Itagaki, celebre game designer giapponese e padre di Dead or Alive e del ritorno di Ninja Gaiden. La notizia è arrivata tramite un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, che egli stesso aveva affidato probabilmente a un familiare o un amico stretto.

Il commovente post riporta le seguenti parole: “Ultime parole
La fiamma della mia vita sta ormai spegnendosi.
Il fatto che questo messaggio sia stato pubblicato significa che il momento è finalmente giunto. Non sono più in questo mondo.
(Ho affidato questo ultimo post a una persona a me cara)
La mia vita è stata una successione di battaglie. Ho continuato a vincere.
Ho anche causato molti problemi.
Sono orgoglioso di aver combattuto fino alla fine, fedele alle mie convinzioni.
Non ho rimpianti.
Solo, sono pieno di tristezza per non essere riuscito a consegnare nuovi lavori a tutti i miei fan. Mi dispiace.
Così è la vita.
So It Goes.

Itagaki Tomonobu“.

Tomonobu Itagaki – Biografia

Tomonobu Itagaki è nato a Tokyo, il 1° aprile 1967 ed è un famoso designer di videogiochi giapponese, noto per aver creato la serie Dead or Alive e per aver rilanciato il franchise Ninja Gaiden. Ha iniziato la sua carriera in Tecmo (prima della fusione con Koei) all’inizio degli anni ’90, salendo di ruolo fino a diventare leader del Team Ninja e membro del consiglio di amministrazione della casa madre. Dopo 16 anni e due grandi successi, Itagaki lasciò Tecmo nel 2008 denunciando il mancato pagamento di bonus e fondò lo studio indipendente Valhalla Game Studios, con cui produsse l’action Devil’s Third (2015). Valhalla si sciolse nel 2021, e nel 2024 Itagaki fondò il nuovo studio Itagaki Games, dedicato allo sviluppo di videogiochi per le console di ultima generazione.

Opere di maggior rilievo

Dead or Alive fu la prima grande creazione di Itagaki, una serie di picchiaduro 3D lanciata nel 1996. Il gioco si distinse per animazioni fluide, controlli precisi e un innovativo sistema di contrattacco universale, offrendo un gameplay tecnico e spettacolare. Ogni ambiente di gioco permetteva la distruzione di elementi dello scenario, e i personaggi femminili erano caratterizzati da fisici estremi (celebre è la fisicità delle protagoniste), elementi che resero la serie rapidamente popolare. La critica elogiò il gameplay frenetico e la grafica avanzata (per l’epoca), rendendo Dead or Alive un punto di riferimento nel genere dei fighting game.

Ninja Gaiden del 2004 segnò invece la rinascita della celebre saga action-hack&slash con il ninja Ryu Hayabusa come protagonista, e di cui tra pochi giorni uscirà il quarto capitolo. Il reboot per Xbox fu apprezzato per l’azione intensa, la violenza spietata e il suo livello di difficoltà elevatissimo. Itagaki diresse poi i seguiti Ninja Gaiden Black e Ninja Gaiden II, che ampliarono la serie mantenendo standard qualitativi molto alti. L’approccio cinematografico e la cura per il dettaglio tecnico di questi titoli posero nuovi standard nei giochi d’azione.

Devil’s Third fu pubblicato nel 2015 su Wii U come primo progetto indipendente di Itagaki dopo Tecmo. Si tratta di uno shooter in terza persona con forti elementi hack&slash, caratterizzato da ritmi frenetici e massicce sparatorie. Il gioco fu però accolto tiepidamente. La critica evidenziò problemi come grafica datata, frame-rate incostante e design di gioco considerato antiquato. Itagaki difese il titolo sostenendo che “Devil’s Third è un gioco che riflette direttamente l’abilità del giocatore“, attribuendo alle recensioni negative la scarsa competenza dei tester piuttosto che difetti intrinseci.

Impatto culturale e sociale

L’influenza di Itagaki sui videogiochi e sulla cultura pop è stata profonda. La sua immagine di creatore anticonformista ha ridefinito lo stereotipo del designer giapponese, conferendogli un alone da rockstar dei videogiochi. Noto per la sua franchezza durante interviste ed eventi, Itagaki attirò l’attenzione del pubblico e dei media con dichiarazioni provocatorie (per esempio criticò apertamente altre serie di combattimento), diventando una figura carismatica nel panorama internazionale dei gamer.

Il suo approccio creativo ha ispirato nuove tendenze negli action game. Ninja Gaiden (2004) in particolare ha rinvigorito gli appassionati di giochi action grazie a una difficoltà estrema e un’elevata qualità tecnica, alzando l’asticella per i titoli successivi. Allo stesso modo, Dead or Alive, con le sue eroine iconiche dal look audace (divenne notorio per le proporzioni esasperate dei personaggi femminili), ha lasciato un segno nel character design, contribuendo a creare personaggi celebri nell’immaginario pop-geek. Itagaki sottolineò sempre l’importanza dell’estetica nei giochi, ribadendo che Un gioco dovrebbe essere prima di tutto bello, perché è un medium visivo. Questa filosofia ha spinto molti sviluppatori a puntare su effetti grafici e animazioni spettacolari nei propri titoli.

L’accoglienza presso la fanbase internazionale è stata calorosa. i giocatori di tutto il mondo hanno ammirato le sue creazioni e spesso hanno confrontato i sequel sviluppati senza di lui con gli originali da lui diretti. In generale, Itagaki è considerato un pioniere che ha contribuito a portare la passione e lo stile dei giochi d’azione giapponesi nel mercato globale, influenzando sia il gameplay che il character design dei titoli successivi.

Fonte: Tomonobu Itagaki

FONTETomonobu Itagaki

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