Lightning Returns: Final Fantasy XIII

Lightning Returns Final Fantasy XIII
Lightning Returns Final Fantasy XIII

Final Fantasy XIII, uscito nel 2008 è un capitolo della serie Final Fantasy che i fan non avevano proprio digerito, per via di un’impostazione troppo lineare e differente da quella dei titoli precedenti della saga Square-Enix. Furono proprio quelle critiche che spinsero la casa del Chocobo a pensare e sviluppare un sequel che potesse riconquistare il grande pubblico. E allora ecco Final Fantasy XIII-2, che però riuscì solo in parte in quell’intento, con il classico finale “cliffhanger” che dichiarava apertamente l’arrivo di un successivo capitolo… E arriviamo così a questo Lightining Returns: Final Fantasy XIII, che conclude ufficialmente la trilogia.

Lightning Returns si è rivelato indubbiamente il capitolo più interessante della trilogia dedicata a Final Fantasy XIII.

Vediamo la trama. Lightning viene svegliata 500 anni dopo i tragici eventi di Final Fantasy XIII-2 da una divinità chiamata Bunivelzeche che le dona le vesti e i poteri della Salvatrice, ossia colei che porterà in salvo l’umanità. Ma le restano solo 13 giorni di vita, prima che il caos si abbatta sull’umanità stessa divorando ogni cosa. Nonostante la trama risulti un po’ forzata e approssimativa, con personaggi e dialoghi non completamente convincenti, possiamo assicurare che tutte le domande e vicende rimaste in sospeso nel corso dei due capitoli precedenti troveranno finalmente una risposta e un epilogo, mettendo la parola fine a questa trilogia in maniera chiara e decorosa.LightningReturns_4

Tecnicamente il gioco non si presenta in forma smagliante, è chiaro che in tutti questi anni il motore grafico di Final Fantasy XIII ha perso un po’ del proprio fascino.

Il fattore tempo, in Lightning Returns, è probabilmente uno degli aspetti più importanti del gioco, dal momento che la nostra protagonista ha solo 13 giorni a disposizione per portare a termine la sua missione principale. Inizialmente, in realtà, i giorni effettivi a disposizione saranno solo sei e andranno estesi a 13 portando a termine le varie quest principali e secondarie. Le quest inoltre rappresentano l’unico metodo per potenziare Lightning, visto che i combattimenti non permetteranno di accumulare esperienza e salire di livello. Nel gioco sono previste più di 140 missioni secondarie da affrontare. Un orologio sarà sempre visibile in alto a destra dello schermo, dando al giocatore l’opportunità di rganizzare le attività da svolgere durante le giornate. È altamente probabile che alla prima partita non si riesca a portare a compimento tutte le quest che il gioco metterà a disposizione, ed è per questo che è stato pensato un sistema di “nuovo gioco +” con cui sarà possibile ricominciare l’avventura importando i dati della partita precedente, dando modo di completare missioni che originariamente non erano state portate a termine per mancanza di tempo o perché non abbastanza potenti.

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Le novità introdotte da Lightning Returns sono parecchie, in primis l’aver focalizzato tutto su un unico personaggio giocabile, per l’appunto Lightning. La nostra protagonista si troverà in un mondo open world, chiamato Nova Chrysalia, e sarà libera di girovagare in ciascuna delle 4 regioni che lo compongono, con mappe parecchio estese e che richiederanno molto tempo per essere esplorate e per scoprire tutti i segreti che nasconderanno. Il sistema di combattimento è stato totalmente rivisto e adesso si basa sulla gestione e sulla personalizzazione dei cosiddetti “assetti”, ovvero dei costumi da battaglia, ciascuno con le proprie abilità e caratteristiche distintive. Nel gioco sarà possibile ottenerne più di 80. In combattimento si potranno equipaggiare sino a tre assetti alla volta e si potranno usare simultaneamente cambiandoli in tempo reale con la semplice pressione dei tasti dorsali anteriori.

Menzione d’onore anche al livello di difficoltà, che già a partire da quello facile, regala un livello di sfida piuttosto elevato.

Ciascun assetto ha la propria barra ATB (Active Time Battle) che viene consumata man mano che si usa una delle 4 possibili abilità assegnate ai 4 tasti principali, una volta esaurita o si attende il ripristino o si passa all’assetto successivo. Tra le abilità assegnabili c’è anche la parata e la schivata, essenziali per rispondere agli attacchi più potenti dei nemici. I Boss in particolare. Con il tasto R2 sarà possibile invece attivare delle tecniche particolari che si otteranno avanzando nel gioco. Spendendo dei punti chiamati Punti Energia queste tecniche potranno essere usate sia in combattimento che in fase di esplorazione e permetteranno di eseguire speciali azioni come fermare o rallentare il tempo, teletrasportarsi, curarsi e così via.

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Le novità introdotte da Lightning Returns sono parecchie, in primis l’aver focalizzato tutto su un unico personaggio giocabile, per l’appunto Lightning.

Tecnicamente il gioco non si presenta in forma smagliante, è chiaro che in tutti questi anni il motore grafico di Final Fantasy XIII abbia perso un po’ del proprio fascino e la direzione artistica in questo caso di certo non aiuta, specialmente per via di quel look jpop forse un po’ eccessivo. I primi intoppi li avevamo già notati con Final Fantasy XIII-2, ma in LightningReturns le smagliature si notano fin troppo bene soprattutto per la sua natura Open World. Si salvano i filmati in computer grafica (Square-Enix da sempre è maestra in questo) e i modelli poligonali dei personaggi principali, in special modo Lightning che spicca indubbiamente per essere la più curata e definita, mostrando invece personaggi secondari parecchio anonimi.

Il fattore tempo, in Lightning Returns, è probabilmente uno degli aspetti più importanti del gioco.

LightningReturns si è rivelato indubbiamente il capitolo più interessante della trilogia dedicata a Final Fantasy XIII. Un sistema di “classi” personalizzate, una struttura a tempo in un mondo open world, la crescita del personaggio attraverso le quest, testiminiano la volontà da parte di Square-Enix di voler osare nel proporre qualcosa di nuovo, soprattutto in un genere come quello dei jrpg dove è difficile farlo. Menzione d’onore anche al livello di difficoltà, che già a partire da quello facile, regala un livello di sfida piuttosto elevato. Nonostante quindi, una trama e dei personaggi poco convincenti e un comparto tecnico a fine generazione non proprio all’altezza, Lightning Returns sarà capace di divertire e appassionare gli amanti della serie, in attesa del tanto atteso e discusso Final Fantasy XV.