Aveva fatto discutere nelle scorse settimane la decisione di Activision di adeguare i contratti dei propri dipendenti a standard migliori. Il nocciolo della discussione, però, non era su questa iniziativa – tendenzialmente positiva – ma il fatto che le migliorie non avrebbero riguardato proprio tutti. A essere esclusi dall’adeguamento contrattuale erano stati, stranamente, alcuni dipendenti di Raven Software che, in quel periodo, si stavano costituendo in una Union (il corrispettivo USA dei nostri sindacati).
Adesso, a metterci una pezza è Phil Spencer che ha dichiarato la sua intenzione a voler riconoscere la legittimità della Union una volta che potrà essere esclamato “affare fatto” sull’acquisizione di Activision. La dichiarazione di Spencer è arrivata nel corso di un meeting con gli investitori ed è stata poi riportata da Kotaku.
Come dichiarato da Spencer, il CEO ha trascorso l’ultimo anno a formarsi sotto i consigli di Linda Norman – dirigente del pool legale di Xbox – sul tema di Union e Sindacati. “Supportiamo il diritto dei dipendenti a costituirsi in un sindacato” avrebbe detto Spencer. Al momento, però, precisa di non avere contatti né con gli esponenti del sindacato né con i membri de Communication Workers of America.
Da precisazione, tale riconoscimento avverrà solo alla chiusura delle trattative. Al momento il CDA di Activision ha votato a favore dell’acquisizione. L’affare dovrebbe costare a Xbox qualcosa come 69 miliardi di dollari. Si attende invece il responso della Federal Trade Commission, organo di vigilanza su questo tipo di operazioni negli USA. In caso di parere positivo si potrà celebrare il matrimonio. Nel caso opposto, Microsoft Gaming sarà costretta a versare una certa somma nelle casse di Activision a titolo di ‘risarcimento’.
Fonte: Kotaku