Avowed e il ritorno di Obsidian Entertainment – Recensione PC

Avowed

Dopo lo storico e intenso Pentiment, la cui immensità ha trasceso la bellezza in ogni suo modo, Obsidian Entertainment torna con Avowed, un high fantasy ambientato nel magico mondo di Eora che abbiamo conosciuto nei due bellissimi, particolari e curati Pillars of Eternity, CRPG ispirati ai tempi dei Baldur’s Gate di Bioware.

Ammettiamo che, per diverso tempo, è stato complesso pronunciare il nome di Avowed. No, non perché non volessimo farlo, quanto più per la sua pronuncia, che per due anni abbiamo scimmieggiato. “Avoowedd“, “Avoweaaa” o “Awovaaah“, per esempio, sono i modi in cui lo abbiamo nominato fin da quando è stato annunciato ormai qualche anno fa, in uno dei tanti Xbox Showcase che non abbiamo perso minimamente, da bravi appassionati. È un anno positivo per Microsoft, se guardiamo alle esclusive che stanno arrivando a raffica, e le uscite non sono ancora concluse, perché manca DOOM: The Dark Ages, in arrivo il 15 maggio 2025. È un anno incredibile per Microsoft perché la progettualità decisa da Phil Spencer quando cominciò a puntare tutto su Xbox Game Pass, il suo servizio in abbonamento, trasmettendo ai giocatori un modo nitidamente diverso da giocare.

Se nel 2020, proprio in questo periodo (anche se era marzo), usciva Ori and the Will of the Wisps di Moon Studios, oggi, a distanza di cinque anni da allora, i novelli Microsoft Studios stanno per pubblicare Avowed di Obsidian Entertainment, altro grande team di punta che ha lavorato a Pentiment e Grounded, e si prepara a un altro suo nuovo videogioco di punta, il prosieguo di The Outer Worlds, esperienza sci-fi dal taglio ironico che ha preso gli elementi migliori dell’esperienza dello studio con Fallout: New Vegas.

Avowed, per gran parte del tempo, ci ha ricordato la Bethesda Softworks dei tempi d’oro con Oblivion e Skyrim. E, per certi versi, ci è sembrato di vivere un’esperienza analoga. Dal sogno però ci siamo destati, e poi abbiamo appreso che no, non era affatto così, perché Avowed riprende il favoloso worldbuiling di Pillars of Eternity e lo espande, cambiando il modo di dialogare con il giocatore. Il team ha optato per la prima e la terza persona, intanto, proprio come le pubblicazioni di Bethesda Softworks, invece di optare per una visuale isometrica dall’alto, rimpinguato inoltre da un sistema di combattimento mirato all’azione, in cui si uccide alla grande e il coinvolgimento è tanto. Andiamo con ordine, però, prima di ingarbugliarci in un numero esagerato di informazioni.

Un “deiforme” e la sua storia

Attraverso un menu di costruzione del personaggio semplice e intuitivo, il giocatore può creare il suo alter ego, optando per due razze: gli elfi e gli umani. Noi abbiamo optato per indossare i panni di quest’ultimo popolo, personalizzando il suo volto e corpo per poi dedicarci alle sue origini, che nel gioco sono in totale cinque, e che conferiscono delle abilità iniziali. Le origini, in sintesi, sono le classi disponibili, ognuna con caratteristiche uniche, da adoperare durante gli scontri. Scelto comunque nome e cognome, l’avventura comincia in maniera ufficiosa con un ampio preludio iniziale. Il racconto si focalizza sulla Piaga dei Sogni, una calamità che sta colpendo le Terre Viventi in ogni sua parte, con la natura che sta perdendo sempre più spazio, alterando non soltanto le faune e la flora, ma anche le diverse comunità che lo abitano.

Il giocatore, vestendo i panni dell’Inviato, dovrà scoprire l’origine di questo male che si sta diffondendo ovunque, prosciugando la volontà degli uomini e degli animali, e che s’inoltra nella natura a tal punto da piegarla e danneggiarla. L’avventura, in tal senso, pone l’accento su una caratteristica tipica dei romanzi fantasy: il classico avventuriero che si ritrova in sintonia con un potere etereo, ma che non comprende affatto; per gran parte dell’esperienza, egli dovrà trovare le risposte alle sue domande e, nel frattempo, porre fine a questo grande male. L’Inviato, infatti, percepisce la Piaga dei Sogni e la sua evoluzione, riuscendo a entrarci in connessione, ed è definito un deiforme, ovvero un individuo toccato dagli Dèi. L’eroe della storia è incaricato dall’Imperatore di Aedyr di consegnare un messaggio al governatore di Paradis, una delle tante città dell’avventura, con l’incarico di debellare la Piaga dei Sogni a ogni costo.

Non facendo eccessivi spoiler, la storia segue un ritmo alquanto lineare, con pochissimi colpi di scena nel mezzo ma tante ottime trovate di sceneggiatura, che è sorretta da un worlbuilding curato e ben costruito, anche collegato in modo intelligente a Pillars of Eternity. Attenzione: non è necessario aver giocato entrambi, sebbene un’’infiorettatura’infarinatura potrebbe servire per comprendere meglio gli avvenimenti all’interno di Avowed. Anche grazie alle missioni secondarie, a quelle dedicate ai companion (in totale quattro, ma di loro parliamo più in avanti) e alle taglie, il mondo di gioco si dipana in modo concreto, condensato da ottime trovate per quanto concerne l’originalità del contesto. Parliamo di nuove razze, alcune di esse persino presenti in Pillars of Eternity, e di una situazione politica delle Terre Viventi per niente idilliaca.

Se da una parte la Piaga dei Sogni sta annientando la natura, dall’altra ci pensano la Garrotta d’Acciaio e gli autoctoni delle Terre Viventi. L’Impero Aedyr, infatti, intende conquistarle e soggiogarle alla sua volontà, mentre chi vive nei terreni di questo territorio preferisce mantenere la sua autonomia. Il contrasto fra le due fazioni viene definito in base alle scelte del giocatore, ovvero quando egli si ritrova a dover prendere decisioni pesanti all’interno dell’esperienza che riguarda la Piaga dei Sogni. Avowed, dal punto di vista della scrittura, è quindi un’opera densa, che mantiene un ritmo fluido, arricchita sia da dialoghi interessanti che da informazioni costanti, consultabili in qualunque modo si desidera dal menu principale o, semplicemente, dalla cronologia delle conversazioni con i vari NPC.

Avowed: un Action RPG leggero

Avowed è un ARPG che opta per due diverse visuali. La prima, quella che abbiamo preferito mantenere, è in prima persona; l’altra, invece, è in terza. Questa possibilità, nello storico del team, era già presente in Fallout: New Vegas e nel recente The Outer Worlds, e permette di giocare alla produzione come meglio si predilige. Da veri appassionati della visuale in prima persona, forti della nostra anteprima su DOOM: The Dark Ages, non potevamo che optare per questa scelta.

Quando parliamo comunque di ARPG leggero, non scherziamo affatto: rispetto a videogiochi del genere più complessi, Avowed rappresenta un perfetto entry level per coloro che non ne hanno mai toccato uno in vita loro. La scelta, dunque, di renderlo più mainstream e meno elitario (magari rispetto a un Kingdom Come Deliverance 2), quindi, è decisamente apprezzata nel suo insieme, e ciò lo si comprende dal sistema di combattimento, in cui l’armamentario in possesso del personaggio principale può essere personalizzato a piacimento. Intanto, è possibile equipaggiare più armi contemporaneamente, il che rende il combattimento vario e arricchito di tante possibilità. In base comunque alle armi scelte, il personaggio cambia il suo moveset. Optare per uno spadone a due mani implica occupare due slot, mentre se si preferisce usare una spada leggera e uno scudo, l’insieme delle opzioni cambia. L’Inviato può attaccare con un attacco leggero o pesante, usando successivamente la parata e la schivata, per poi tornare all’attacco. È bene, tuttavia, tenere bene d’occhio la barra del vigore per non esaurirla completamente, compromettendo così la sfida e rischiando di fare una brutta fine.

In tal senso, morire è all’ordine del giorno, specie a livelli superiori a “Normale, se non si hanno armature ben equipaggiate. È da sottolineare – e questo potrebbe essere un punto negativo per gli stilisti in game più esigenti – l’assenza degli elmi, che è comunque contestualizzata con il lore del gioco, poiché i tratti evidenti del deiforme sono ben evidenti sul volto. Tornando al combattimento, l’Inviato può concatenare diversi attacchi speciali, quando esaurisce il vigore del nemico, e finirlo per poi concatenare altre offensive.

Le stesse, in tal senso, si traducono in attacchi magici appunto generati dalla natura deiforme del protagonista, ma soprattutto dalle skill speciali che si possono sbloccare nell’apposito albero delle abilità. Dimenticate quello complesso e intricato di un Path of Exile 2; in Avowed è tutto più sintetico. Salire di livello implica, oltre a dover dedicarsi all’aumento delle caratteristiche (come la potenza, nel nostro caso, avendo optato per un berserker che utilizza anche spade a due mani), a doversi barcamenare nei vari talenti dell’Inviato. Decidere dove dedicare il potenziamento del personaggio, oltre a essere una bella idea, dà al giocatore la possibilità di decidere come costruirlo e forgiarlo in base alle proprie preferenze.

È un RPG leggero perché, semplicemente, fa ciò che qualunque esponente del genere dovrebbe fare: permettere al giocatore di avere piena libertà su ogni aspetto del suo alter ego. Volete usare uno spadone a due mani e, nel frattempo, equipaggiare come secondarie uno scudo e una pistola? Potete farlo. O volete usare un grimorio e riportare in auge i bei vecchi tempi di Sacred, quando il mago guerriero arrivava in orario? Beh, potete farlo.

A non convincere molto, è però la gestione di certe situazioni che, nel bene o nel male, quando non si segue la storia principale, potrebbe risultare alquanto ripetitiva e poco incisiva. Intanto, Avowed dispone di diverse opzioni: missioni secondarie, taglie e incarichi principali. Le prime si possono raccogliere dai vari NPC, mentre le altre nelle città. In tutte le aree che compongono il mondo di gioco, che si possono esplorare come meglio si preferisce, anche completando dei dungeon. Alcune non hanno il mordente necessario, finendo per risultare talvolta più un riempitivo che un valore aggiunto. Le taglie, però, descrivono in modo preciso cosa accade nel mondo di gioco, e mostrano come le bestie – soprattutto gli orsi – siano completamente allo sbando a causa della Piaga dei Sogni. Consigliamo comunque, specie se state giocando a “Difficile“, di completare le secondarie, le taglie e di completare i dungeon.

Il gameplay di Avowed, anche grazie alla fluidità del sistema di combattimento, risulta dunque divertente e coinvolgente, arricchito da un armamentario piuttosto vasto. In tal senso, è bene sottolineare che esistono varie forme di rarità per gli armamenti scelti: uno spadone eccezionale, per esempio, può aiutare molto nelle fasi di combattimento perché provoca dei danni maggiori. Una lancia leggendaria, invece, è magica. E qua entra in gioco un altro aspetto importante di Avowed, ovvero l’accampamento, che si può erigere rapidamente toccando gli immensi massi di Adra, sparsi per la mappa di gioco.

Al suo interno, oltre a chiacchierare con i personaggi per apprendere molto di loro e seguire le loro missioni, si possono potenziare le armi e le armature. È bene raccogliere, nel mondo di gioco, tutto quanto… ma è bene anche tenere d’occhio il peso dell’inventario, che è da gestire con intelligenza. Nell’accampamento, è inoltre possibile potenziare gli oggetti magici, anche se è necessario raccogliere degli oggetti specifici, come la fiamma primordiale. Come in tanti videogiochi fantasy che si rispettino, anche in Avowed non mancano anelli e amuleti che amplificano in modo piuttosto evidente le caratteristiche principali del nostro alter ego.

Un lato tecnico claudicante

Ecco, questo è il tasto dolente dell’intera produzione. L’ottimizzazione di Avowed, per quanto abbiamo potuto vedere, è sfortunatamente altalenante. Quantomeno nella versione a nostra disposizione e precedente al lancio. Il titolo, giocato su PC, lo abbiamo settato a 120fps, a ultra, con risultati modesti. La veste grafica, anche grazie all’ambientazione, è piuttosto buona, ma il titolo soffre di rallentamenti e problemi di stuttering.

In certe occasioni, a non averci impressionato è il design di alcuni personaggi, incluse le loro espressioni facciali. Su Xbox Series X/S, inoltre, il problema è sfortunatamente ancora più marcato, mentre su Steam Deck gira piuttosto bene. Ciò che possiamo augurarci, comunque, è l’arrivo di una patch che sistemi le problematiche riscontrate, così che l’opera possa mostrarsi in una forma migliore. Nota di Redazione: Dobbiamo segnalare anche che a partire da oggi NVIDIA ha pubblicato dei driver aggiornati, specifici e ottimizzati proprio per Avowed, non disponibili al momento della prova.

Conclusioni

Avowed è una piccola delizia e un buonissimo Action RPG, nel complesso, ricco di molte sfaccettature e di altrettante situazioni che riescono, e non in un modo del tutto scontato, a risultare piacevoli da giocare e vivere. Obsidian Entertainment, di nuovo, ha centrato ancora una volta il punto, dando sfoggio del suo talento ed espandendo in modo incredibile il lore attorno al mondo di Eora. Ne avevamo bisogno? Sì, eccome.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.5
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