Battlefield 2042 Recensione (XSX): La guerra totale di DICE tra alti e bassi

Battlefield 2042 Recensione GameTime

Scrivere una recensione di Battlefield 2042 ci è risultato davvero difficile.

L’intero impianto messo su da DICE ci ha mostrato una qualità e un potenziale molto alti, ma allo stesso tempo non abbiamo potuto non notare quanti elementi sembrassero ancora abbozzati e mal calibrati.

Prima di riportare i diversi problemi tecnici e di accessibilità presentiamo però le tre modalità presenti nel gioco, che promettono di offrire varietà ed esperienze adatte a tutti.

Battlefield 2042 Recensione GameTime #1

Modalità Conquista – La spettacolare guerra totale

Appena avviato il gioco ci viene subito presentata sotto forma di tutorial la modalità Conquista, uno scontro a squadre da 64 giocatori i quali dovranno conquistare e mantenere dei punti strategici sparsi per la mappa.

Lo spettacolo visivo offerto da questa modalità è a dir poco impressionante, una vera e propria rappresentazione virtuale di una guerra totale che non lascia niente all’immaginazione: elicotteri, aerei, quad, auto, hovercraft, carri armati e fanteria che si scontrano alzando detriti ovunque e distruggendo gran parte dell’ambientazione. La caoticità generale viene mitigata solo dalle icone che ci indicano quale punto la nostra squadra sta per conquistare o perdere, dandoci così una direzione generica da seguire facendoci spazio tra detriti, pallottole e bombardamenti a tappeto.

Le mappe sono gigantesche, e la sensazione di essere insignificanti nell’economia della battaglia può certamente presentarsi e sopraffare i neofiti, che tenderanno a morire ripetutamente senza capirci poi molto. I giocatori più navigati invece sapranno certamente come interpretare la mappa, leggere così l’andamento della battaglia e cercare di respawnare nel punto in cui sono necessari i rinforzi.

Battlefield 2042 Recensione GameTime #2

Fondamentale poi è imparare a capire quando richiamare un veicolo e soprattutto in quale zona utilizzarlo. Proprio i mezzi corazzati crediamo che creino lo squilibrio più grande dell’intera modalità, oltre che fungere da vero e proprio ago della bilancia degli scontri. Poco importa quanto si è veloci e precisi quando ci si trova sotto il bombardamento di un carro armato, o quando si viene puntati da un elicottero.

Forse c’è bisogno di fornire alla fanteria un qualcosa in grado di controbattere efficacemente i veicoli che non solo sono, logicamente, difficili da distruggere, ma possono contare anche su alcune stranezze della fisica di gioco che rende tutto più frustrante.

Gli hovercraft infatti sono davvero delle schegge impazzite, che addirittura potranno scalare i palazzi oltre che piombare dentro un edificio a velocità elevata devastando tutto, mentre i velivoli si potranno comportare come veri e propri strumenti di morte kamikaze che spazzano via qualsiasi velleità tattica.

Al netto dei forti squilibri presenti riteniamo che questa modalità offra un’ottima esperienza di guerra totale, caciarona e spettacolare. Un ottimo modo per divertirsi o passare qualche ora di sano svago senza pensare troppo alla tattica, non troppo adatta ai giocatori più hardcore alla ricerca di complessità e tatticismo.

Battlefield 2042 Recensione GameTime #3

Modalità Hazard Zone – Tattica e coordinazione in salsa battle royale

La nuova modalità denominata Hazard Zone invece è nettamente più equilibrata e ci permette di mettere in scena degli scontri più tattici e ragionati. Otto squadre da quattro giocatori dovranno vagare per la mappa cercando di recuperare alcuni drive di dati che andranno poi estratti nel mentre una tempesta riduce e devasta l’ambiente.

I drive di dati sono spesso difesi da soldati comandati dall’IA, e questa componente PVE aggiunge ancor più suspense e pepe all’intera modalità, oltre che più scontri a fuoco rispetto ad un normale battle royale. I dati recuperati verranno poi estratti utilizzando uno dei due punti estrazione, che saranno attivi solo per un determinato lasso di tempo. Non è raro infatti vedere partite in cui nessuna squadra riesce a spuntarla.

Le grandi mappe assumono un valore diverso in questo caso, restituendo sensazioni simili a quelle provate negli ormai onnipresenti battle royale, come tensione e paura di morire. Non c’è respawn automatico in questa modalità, una volta morti dovremo sperare che uno dei nostri compagni possieda o trovi un kit di schieramento, che ci permetterà di tornare in battaglia. Il kit di schieramento, armi ed altri equipaggiamenti tattici possono essere acquistati all’inizio di ogni partita spendendo dei crediti al mercato nero, crediti che si guadagnano in game compiendo determinate azioni o riuscendo a estrarre i dati.

I nuovi specialisti poi diventano fondamentali, e sarà importante cercare di incastrarsi con i propri compagni. Ogni specialista infatti ha due abilità o gadget speciali come il rampino, maggior velocità, droni, sensori o una pistola che cura gli alleati, anche a distanza. Imparare a utilizzare le particolari peculiarità degli specialisti e coordinarle con quelle dei propri compagni può davvero fare la differenza in questa modalità. Proprio per questo riteniamo che Hazard Zone dia il meglio di sé quando si affronta insieme ad un gruppo di amici, mentre insieme a compagni sconosciuti potrebbe risultare un po’ frustrante.

Battlefield 2042 Recensione GameTime #4

Modalità Portal – Creatività al servizio della community

Quest’ultima modalità, chiamata Portal, è un vero e proprio calderone in cui sarà possibile rigiocare al multiplayer di Battlefield 1942, Bad Company 2 e Battlefield 3, ma non solo! Questa modalità presenta anche un editor (consultabile da PC sul sito ufficiale) che permette alle community di creare partite del tutto nuove, mischiando le varie particolarità di tutti i titoli.

Al momento sono presenti sei mappe dai vecchi capitoli, oltre a gran parte delle armi e accessori per ognuno di essi. I server che abbiamo potuto provare sono ancora acerbi, pieni di cose assurde e sbilanciate come soldati della seconda guerra mondiale in contesto moderno, ma speriamo che col tempo la community riesca a generare contenuti più mirati, bilanciati e adatti anche ai giocatori più esigenti. Sarebbe interessante se DICE stessa riuscisse a creare qualcosa di originale ma comunque controllato ed equilibrato.

Siamo certi che il potenziale di Portal si vedrà sul lungo periodo, e potrà essere il punto di riferimento per i giocatori più hardcore che potranno letteralmente creare dei server e delle modalità esclusive e cucite su misura.

Battlefield 2042 Recensione GameTime #5

Battlefield 2042 – Comparto tecnico e funzionalità tra alti e bassi

Dal punto di vista estetico Battlefield 2042 riesce a sorprendere grazie a degli ottimi effetti particellari dei colpi, delle esplosioni e degli eventi climatici casuali. La distruttibilità dell’ambiente e il colpo d’occhio generale possono davvero lasciare a bocca aperta grazie alle varietà delle ambientazioni, tra luoghi ghiacciati, desertici e scenari urbani.

La resa tecnica complessiva è insomma di tutto rispetto, però ci sono alcuni problemi tecnici abbastanza fastidiosi: noi abbiamo giocato Battlefield 2042 su Xbox Series X, e sebbene il frame rate si sia mantenuto stabile in quasi tutte le situazioni, ci è capitato di non poter giocare a causa di errori del server che non ci hanno permesso di entrare in partita. Abbiamo subito anche un paio di crash totali che ci hanno riportato al menù della console. Inoltre ci è capitato di incappare in mancate hit registration e in qualche problema di lag indipendente dal nostro ping, oltre a qualche incertezza quando abbiamo provato a unirci a un amico, probabilmente tutti problemi dovuti ai server.

Inoltre mancano diverse funzionalità viste nei vecchi capitoli, come le statistiche post partita o il supporto a mouse e tastiera su console. C’è anche una generale confusione nei menù, che ci ha causato diversi problemi nel cercare di configurare le nostre mod alle armi (che tra l’altro sono solo 22). Ogni volta che iniziamo una partita non possiamo scegliere la nostra fazione, non possiamo decidere di cambiare squadra tra una partita e l’altra e, in generale, sembra manchi un lavoro approfondito di polishing.

Battlefield 2042 – Conclusioni

Battlefield 2042 riesce in parte nel difficile compito di svecchiare la vecchia formula cercando di andare incontro a diverse tipologie di giocatore, da quello più casual a quello più hardcore. Per i neofiti e per i giocatori occasionali il lavoro fatto da DICE è ottimo grazie alla spettacolare e chiassosa modalità conquista, oltre allo snellimento generale dato dagli specialisti che hanno sostituito il vecchio sistema di classi.

Mentre le numerose funzioni eliminate presenti nei vecchi capitoli, unite a una preoccupante instabilità dei server, potrebbero non soddisfare l’utenza più esigente ed hardcore, sempre molto attenta alla qualità del gunplay e del bilanciamento del gioco. In generale manca un lavoro di rifinitura in alcuni aspetti del titolo, che rischia di minare la sua longevità.

Questo infatti crediamo possa essere il vero grande difetto di Battlefield 2042, ovvero una generale virata verso i giocatori più casual che potrebbero abbandonare il gioco dopo pochi mesi senza creare una nuova spina dorsale a lungo termine. La modalità Portal, sebbene sia un vero e proprio parco giochi per i pro player è ancora troppo spoglia, e solo se le community si attiveranno potrà diventare un vero game as a service.

DICE però ha già preso nota delle numerose critiche relative ai server, come stuttering, lag, rubber banding e problemi con le hit registration. Già prima del lancio è stata una rilasciata una patch che ha cercato di risolvere alcuni di questi problemi, e sono previsti altri due aggiornamenti nei prossimi trenta giorni.

Non ci resta quindi che sperare in un supporto post lancio massiccio e continuo, perché l’impianto generale ha dell’ottimo potenziale e si presenta adatto ad accogliere molti nuovi giocatori, ma allo stato attuale Battlefield 2042 potrebbe scontentare i fan di vecchia data.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
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