Dal processo FTC è emerso che Microsoft aveva già tentato di convincere Activision Blizzard King a portare i loro giochi su Xbox Game Pass, Call of Duty compreso ovviamente. L’approccio da parte di Microsoft sarebbe avvenuto nel 2020, cosa poi confermata da Robert Kotick in persona.
“Nel 2020, Activision ha considerato di inserire giochi su Game Pass, giusto?”, è stato chiesto a Robert Kotick durante il processo. Il CEO di Activision ha poi confermato, dicendo: “sì, lo abbiamo considerato. Abbiamo preso la decisione di non includere i nostri giochi su Game Pass”. Non è chiaro il motivo dietro il ‘No’ di Activision, ma è probabile che semplicemente Microsoft non era riuscita ad accontentare le richieste di Activision.
Come suggerisce TweakTown, l’inclusione su Xbox Game Pass avrebbe potuto comportare un’esclusività di qualche tipo da parte di Microsoft, il che certamente andava contro gli interessi di Activision, essendo quest’ultima all’epoca molto legata a Sony PlayStation. Ricordiamo che, nel 2020, Activision ebbe una forte campagna promozionale proprio con Sony e questo aveva portato anche alcuni benefici a Sony, tra cui contenuti esclusivi per PlayStation, Beta comprese.
In ogni caso, dal processo è emerso come Activision abbia un ‘piano di riserva’ qualora l’acquisizione di Microsoft non dovesse andare in porto. Inoltre, Microsoft ha chiarito che l’acquisizione di Activision non porterebbe a un’esclusione di Call of Duty dal mercato PlayStation, cosa poi ribadita da Satya Nadella, Amministratore Delegato di Microsoft che ha poi aggiunto: “odio le esclusive”.
È inoltre stata confermata l’enorme importanza che il brand di CoD ha su PlayStation. Un milione di giocatori PlayStation gioca solo a Call of Duty e Sony, dalla serie, ricava oltre 15 miliardi di dollari l’anno. Nonostante tutto, però, Jim Ryan e Chris Deering temono molto più King, azienda proprietaria di Candy Rush.
Fonte: TweakTown