ChatGPT: Nicolas Winding Refn ha provato a chiedergli uno script. L’IA risponde: “fatti vedere da uno bravo”

Il regista ha provato a mettere alla prova l'Intelligenza Artificiale di OpenAI ma non è rimasto impressionato: "produce solo contenuto vuoto".

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“Solo roba senz’anima” avrebbe detto il regista di Neon Demon riferendosi alla Intelligenza Artificiale sviluppata da OpenAI. Nicolas Winding Refn, director di prodotti come Too Old to Die Young e interprete (almeno per le fattezze) di Heartman in Death Stranding, ha tentato di mettere alla prova ChatGPT ma il risultato è stato tutt’altro che entusiasmante.

Tra i portali che stanno riportando l’esperienza di Refn citiamo IndieWire, a cui il regista ha raccontato direttamente l’accaduto. L’uomo dietro la macchina da presa in Drive, infatti, racconta di essere rimasto negativamente colpito dalle reazioni della IA davanti a temi vagamente più delicati o controversi: “taglia corto. Sono arrivato a questo problema abbastanza velocemente. Non appena chiedevo qualcosa in più, ChatGPT rispondeva cose come ‘non posso commentare questa vicenda’ oppure ‘chiama questa hotline’ o ancora ‘chiedi aiuto a un professionista’ [Della salute mentale, ndr] e cose del genere”.

L’esperimento condotto da Refn con ChatGPT è da inquadrare in una questione ben più ampia. Il regista – così come diverse altre professionalità del settore – sta aderendo (o comunque appoggia) lo sciopero indetto da SAG-AFTRA, la sigla sindacale che tutela gli attori e le comparse, che va a unirsi alle proteste in corso iniziate da WGA (la gilda degli sceneggiatori USA).

Entrambe le categorie protestano non solo per il mancato adeguamento salariale ma anche, e soprattutto, per la mancata introduzione di tutele del loro lavoro dal possibile uso e abuso di IA. Già ferme le riprese di Deadpool 3. in corso proteste anche da parte dei cast di film oramai in sala.

Secondo Refn il momento della ‘sostituzione umana’ con il lavoro svolto dalle IA è ancora lontano e i suoi test lo dimostrerebbero. Certo, afferma sempre il regista, si tratta di utili tool che possono dare una mano a migliorare qualcosa qui e lì ma per il resto, dice, non riusciranno a ‘osare’ per creare qualcosa di qualità.

Ancora Refn è in vena di rassicurazioni e, anzi, afferma anche che la pochezza (lui usa il termine ’emptyness’, vuotezza) nei contenuti può sì favorire la moltiplicazione e la riproduzione, ma i prodotti così ottenuti sarebbero copie sbiadite l’uno dell’altro. “Se crei con la tua testa, il tuo cuore, la tua anima, nessuna IA può replicare la tua singolarità”.

FONTEIndieWire