
Sandfall Interactive, sviluppatore di Clair Obscur: Expedition 33, è finito nel mirino dopo le accuse di razzismo mosse via social, a cui ha deciso di reagire con forza. Il piccolo studio francese ha respinto le accuse, chiedendo al pubblico di non “strumentalizzare” il gioco per fini divisivi.
Le accuse infondate
Le accuse nascono da un post anonimo su Twitter in cui si sosteneva che Sandfall rifiutasse curriculum di candidati non francesi o di colore, preferendo candidati bianchi. L’autore sosteneva che un candidato di origine mista fosse stato scartato, mentre un bianco veniva assunto subito dopo.
La risposta decisa dello studio
Sandfall ha pubblicato un comunicato ufficiale chiedendo di “non armare l’odio” utilizzando il gioco e invitando a mantenere il discorso su Expedition 33 nel suo contesto creativo. Il messaggio sottolinea che non ci sono state discriminazioni e che circostanze non verificate stanno alimentando una narrazione dannosa per lo studio stesso.
Questo episodio ricorda polemiche passate riguardanti il mito della “piccolo team” di sviluppo, spesso usato come slogan romantico. Ma questa è stata una semplificazione che ignora il lavoro di collaboratori esterni e svaluta ruoli fondamentali come il QA (Quality Assurance), la localizzazione e più in generale l’outsourcing.
Fan e sviluppatori indie sui social e forum hanno difeso Sandfall ingiustamente attaccato da utenti che distorcono la realtà. Sandfall Interactive ha risposto con chiarezza alle accuse, invitando a non usare Clair Obscur: Expedition 33 per alimentare divisioni. Mentre la polemica continua online, lo studio sembra intenzionato a riportare l’attenzione sulla qualità del titolo piuttosto che sul rumore mediatico.
Fonte: The Gamer