Cyberpunk 2077: V può diventare un cyberpsicopatico grazie a una mod! CD Projekt prenderà spunto per il sequel?

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Cyberpunk 2077 presenta al suo interno dei nemici speciali, noti come Cyberpsicopatici. Questi nemici sono affetti da un disturbo dissociativo noto come Cyberpsicosi, causato dalle modifiche eccessive del proprio corpo, e ciò li porta a isolarsi e scendere sempre più nella follia, fino a togliere la vita al prossimo… e sé stessi. Si tratta di una delle malattie più pericolose e mortali del mondo creato da Mike Pondsmith. Eppure, per quanti impianti possa farsi V, quest’ultimo non ne sarà mai affetto. O almeno, non senza una mod.

DJ Krovik, un modder appassionato di Cyberpunk 2077, ha infatti creato una mod che introduce una barra dell’Umanità. Questa barra ci indicherà quanto l’umanità di V sarà integra e dipenderà non solo dal numero di persone uccise, cosa che ricordiamo essere opzionale nel gioco, ma anche dal numero di impianti installati sul corpo del protagonista. Man mano che questa barra diminuirà, verranno aggiunti degli effetti di stato per simulare una forma leggera di Cyberpsicosi, prendendo ispirazione dai fenomeni visti in Cyberpunk: Edgerunners.

Il primo stato, chiamato “Glitches”, altro non fa che aggiungere glitch grafici e, al tempo stesso, depotenzia i colpi critici. Il secondo stato, chiamato “Pre-Psicosi” aggiunge ulteriori glitch visivi e, con il calare della barra Umanità, aumenterà le possibilità di sviluppare il terzo e ultimo stato, ossia la Cyberpsicosi. Una volta che essa sopraggiungerà, V presenterà diversi glitch visivi ma, al tempo stesso, vedrà le proprie abilità fisiche potenziate. Si muoverà più velocemente e avrà una rigenerazione della salute superiore.

Fortunatamente il modder è magnanimo e ha aggiunto la possibilità di interrompere questi fenomeni grazie a un item chiamato “Neuroblocker“. Questo farmaco è acquistabile presso i Bisturi della città e permette di gestire meglio questi fenomeni, pur senza risolverli del tutto.

Vogliamo però chiarire che questo non sia un modo “più giusto” di giocare Cyberpunk 2077, bensì un modo differente e considerabile una timeline alternativa. Canonicamente parlando, infatti, c’è un motivo preciso del perché V non è affetto da Cyberpsicosi. Segue possibile spoiler.

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Quel motivo è Johnny Silverhand. Come spiegato da Mike Pondsmith in persona, il costrutto permette all’organismo di V di gestire al meglio gli impianti cibernetici e questo impedisce lo sviluppo della Cyberpsicosi.

È però lecito domandarsi: e se CD Projekt RED prendesse spunto proprio da questa mod e, chiaramente, anche da Cyberpunk: Edgerunners per inserire la Cyberpsicosi nel sequel di Cyberpunk 2077 attualmente in sviluppo? Dopotutto di V ce n’è solo uno, e l’unica altra persona conosciuta che riesce a sopportare un carico eccessivo di impianti è Adam Smasher, il quale è quasi un “Cyberpsicopatico ad alta efficienza”, dal momento che resta perfettamente lucido.

Va da sé che il prossimo protagonista, salvo casistiche analoghe con nuovi costrutti oppure caratteristiche fisiche uniche, possa andare incontro alla Cyberpsicosi. Ma come si può implementare e, se possibile, migliorare la dinamica inserita da DJ Krovik? Qui partirà un discorso lungo, probabilmente, e segnaliamo che dovremo fare spoiler su Cyberpunk: Edgerunners.

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Andando con ordine, di preciso cos’è la Cyberpsicosi? Prendendo a piene mani dal manuale ufficiale: “Quando la gente si rimpinza di plastica e metallo, ad un certo punto comincia a cambiare, e gli effetti non sono affatto simpatici. Questa mutazione, tipica degli anni 2000, è nota con il nome di cyberpsicosi, un disturbo mentale, una disgregazione della personalità, già di per sé instabile in quest’epoca frenetica, provocata dall’aggiunta di congegni cibernetici. Il soggetto all’inizio si limita a fare più affidamento sulle macchine che sulle persone. Ben presto comincia a ignorare il prossimo: parenti, amici, amanti. Mangiare e dormire diventano sempre meno importanti. Alla fine il contatto con gli altri esseri umani diventa irritante, fino a quando un terribile scoppio di follia terminale lo conduce alla totale autodistruzione”. Il fenomeno è andato diminuendo negli anni, e in Cyberpunk 2077 è riportato come ormai siano pochi i Cyberpsicopatici.

Innanzitutto, CD Projekt RED potrebbe inserire una barra dell’umanità, esattamente come ha fatto DJ Krovik. Tramite questa barra, poi, aggiungere effetti di stato diversi che possano influenzare il gameplay del giocatore. Il modder ha fatto esattamente questo ma, senza nulla togliere al lavoro incredibile compiuto, in un gioco pensato da zero le possibilità aumenterebbero a dismisura, e comprensibilmente questo richiederebbe uno studio immenso da parte del team. [Spoiler Cyberpunk: Edgerunners nel prossimo paragrafo]

Oltre agli effetti visti nella mod, infatti, CD Projekt RED potrebbe inserire vere e proprie allucinazioni. In Cyberpunk: Edgerunners vediamo chiaramente come Maine, uno dei personaggi principali della serie, sia continuamente affetto da allucinazioni. Nonostante gli avvertimenti dei suoi compagni, Maine continua a iniettarsi Cromo e diventare dipendente da esso, altrimenti si sentirà male.

Per ricreare qualcosa di simile, dunque, si potrebbe inserire una meccanica di assuefazione. Più installeremo impianti sul nostro personaggio, più quest’ultimo inizierà a risentire dell’assenza di cromo. Al tempo stesso, però, andremo incontro sempre più spesso ad allucinazioni di varia natura: dal visitare posti ignoti, magari legati al passato del personaggio, oppure dare opzioni di dialogo che mostrino un certo fastidio da parte del protagonista nei confronti degli altri.

Le allucinazioni potrebbero avere un impatto più grande anche dal punto di vista del gameplay. Immaginate di camminare a Night City, venir improvvisamente attaccati dai Tiger Claws, eliminarli e poi scoprire che altro non avete fatto che compiere una strage di civili innocenti e poliziotti. Terrificante, non è vero? Ed è lì, dunque, che il giocatore dovrà scegliere se essere inarrestabile ma perdere man mano la sua umanità oppure lasciare che il protagonista resti sé stesso ma, ovviamente, risulti più vulnerabile. Potremmo poi aggiungere una presenza sempre più marcata della MaxTac, intenta a flatlinare il personaggio, oppure di diversi malus nelle statistiche.

Come già detto, si tratta di una meccanica complessissima da inserire. CD Projekt RED dovrebbe infatti essere capace di simulare una dipendenza e, al tempo stesso, non renderla palese al giocatore, quantomeno nella prima run. Il giocatore dovrà accorgersi dell’insorgere di quest’ultima solo quando si giunge a un punto critico. Si tratta non solo di qualcosa di difficile dal punto di vista ludico, ma che necessita anche di essere trattata con la giusta maturità. Non un obiettivo facile, per qualsiasi team o scrittore.

In ogni caso il range di opzioni è davvero vastissimo, e gradiremmo di sentire anche le vostre idee su come implementare la Cyberpsicosi nel gioco. Sbizzarritevi, Gametimers!

Fonte: NexusMods