Dead Space: perfetto esempio di Remake, per Digital Foundry

Dead Space Remake grafica spaccamascella e lore espansa con missioni secondarie

L’analisi di Digital Foundry ha promosso a pieni voti il Remake di Dead Space, elevandolo ad esempio su come fare questo tipo di operazioni. Il video, pubblicato qualche giorno fa, mette in luce tutte le meraviglie di un gioco che non solo gode di un comparto ludico eccezionale, ma anche di una cura nell’aspetto audio-visivo impressionante. A stupire non è tanto l’aspetto grafico, che non raggiunge i picchi visivi di The Callisto Protocol nell’uso del Ray Tracing (ma superandolo di gran lunga in altri), bensì quello sonoro.

John Linneman ha infatti esaltato il sound design del gioco e gli studi che sono stati fatti dietro la propagazione dello stesso. EA Motive ha simulato la propagazione del suono, e questo ora viaggia fisicamente all’interno dello scenario. L’esempio portato da Linneman è eloquente, con una porta malfunzionante che si chiude violentemente provocando un boato assordante, boato che però viene soppresso da altri rumori ambientali in maniera dannatamente realistica. EA Motive ha simulato anche le proprietà dei materiali per simulare al meglio il rimbalzo del suono. Notevole.

Il secondo aspetto lodato dal team è l’illuminazione. Secondo quanto riportato da Linneman, quasi ogni singola luce proietta delle ombre, un aspetto che neppure The Callisto Protocol fa. Quest’ultimo, però, vanta un utilizzo più massiccio del Ray Tracing. Detto questo, ogni singolo aspetto del gioco è stato rimodellato da zero, migliorando sia la modellazione che la resa dei materiali, nonché il level design stesso.

Le stanze variano ora di dimensioni, i corridoi sono diversi e più ricchi di diramazioni e c’è molto più back tracking che in passato. Ogni oggetto presente nel mondo di gioco è inoltre governato dalla fisica, ed è probabilmente uno dei motivi – insieme all’illuminazione – che ne hanno impedito l’approdo su old-gen.

Linneman ha poi voluto fare un appunto sul VRS utilizzato su PlayStation 5, il quale sgranava particolarmente le immagini. Il team ha però lavorato duramente e il problema è stato risolto del tutto grazie alla possibilità di disabilitarlo. Dead Space è disponibile su PS5, Xbox Series X, Xbox Series S e PC. Vi rimandiamo alla nostra recensione del gioco, così da scoprirne pregi e difetti!

Il lavoro di EA Motive è stato apprezzato anche da Glen Schofield, curatore dell’originale del 2008.

Fonte: Digital Foundry