Se frequentate molto il mondo di YouTube o se usate caricare contenuti a tema Destiny 2 ultimamente, forse vi sarà capitato di incappare in un reclamo DMCA. In altre parole, vi sarà capitato di ricevere una segnalazione per violazione di copyright. Ecco, forse potrà interessarvi sapere che c’è un’ottima possibilità che quei reclami fossero fasulli. Non erano cioè inviati da Bungie bensì da un altro utente. Vi avvisiamo, si tratta della seconda causa milionaria che vede coinvolta Bungie. Pochi giorni fa l’azienda si è vista riconoscere il diritto a ottenere un risarcimento da 13 milioni di dollari da parte dei creatori di cheat.
Andiamo con ordine. I fatti risalgono a marzo 2022 quando alcuni utenti e creator della piattaforma video hanno iniziato a far notare una insolita ondata di reclami per violazione del Digital Millenium Copyright Act. A essere colpiti dalle segnalazioni erano stati tantissimi riguardanti Destiny 2 e altri videogiochi curati da Bungie. Questo aveva fatto naturalmente pensare che fosse l’azienda, per qualche motivo, ad avere inoltrato i reclami. Quando però la mole di segnalazioni e provvedimenti ha passato il limite oltre il quale non poteva restare inosservata, Bungie ha cominciato a interessarsi della vicenda.
Ed è qui che le cose diventano strane. Dopo alcune indagini interne, svolte in collaborazione con Google (proprietaria di YouTube) si è riusciti a risalire all’identità del responsabile. Si tratta dell’utente Nichola Minor (noto su YouTube come Lord Nazo). Minor, nel 2021, era stato il destinatario di un provvedimento di segnalazione per infrazione del copyright. Invece che provvedere a editare le parti incriminate del video, Minor ha scelto di attendere fino all’ultimo momento possibile prima della rimozione automatica. A quel punto ha ricevuto una mail da Bungie con tutti i dettagli riguardanti la segnalazione e i provvedimenti intrapresi. Da quella mail lo spunto. Minor ha registrato un nuovo indirizzo mail il più simile possibile a quello usato da Bungie per queste operazioni esercitandosi anche nel capire come l’azienda comunicasse la brutta notizia agli utenti.
In seguito, in prossimità dell’uscita della Regina dei Sussurri, ha acquistato la colonna sonora del gioco cominciando a caricare nuovi video che la contenevano. Ecco che sono scattate, nuovamente, le segnalazioni a lui indirizzate. Minor, anche stavolta, ha registrato un nuovo indirizzo mail simile a quello utilizzato da Bungie, ha replicato le frasi e le sintassi utilizzate per le segnalazioni e ha cominciato a inviarne in giro a sua volta. Ben novantasei (96) in totale. Attraverso quella mail, Minor si fingeva un rappresentante di Bungie impegnato a difenderne la proprietà intellettuale sul web. Le sue mail erano indirizzate, soprattutto, a content creator abbastanza famosi di Destiny 2 ma non sono mancate segnalazioni a canali più piccoli.
La mail, inizialmente credute vere, avevano sbigottito e fatto infuriare la community convinta che Bungie si fosse rimangiata la promessa di lasciare una maggiore libertà agli streamer di trasmettere i contenuti di Destiny 2. Il malcontento, giunto alle orecchie di Bungie ha convinto i vertici ad indagare su cosa stesse succedendo. Sono bastate poche settimane per risalire all’identità di Minor che, adesso, è stato citato in giudizio per danni. Ora, se il tribunale di Washington cui si è rivolta Bungie dovesse dar ragione alla compagnia, Minor sarà costretto a restituire 7 milioni e 650 mila dollari a titolo di risarcimento. Il computo potrebbe non tenere conto delle spese accessorie.
Insomma, una storia pazzesca.
Fonte: Tribunale Washington