Prova a cautelarsi Blizzard Entertainment dopo le numerose critiche piovute su Diablo Immortal. Secondo quanto dichiarato dai vertici della compagnia, Diablo 4 prenderà una strada tutta sua. A parlare è il community manager della compagnia Adam Fletcher che da Twitter assicura come i due titoli siano completamente slegati. Se Immortal, in qualità di titolo free-to-play è costretto a monetizzare tramite micro-transazioni, Diablo 4 sarà “un titolo a prezzo pieno studiato appositamente per il pubblico console e PC. Il gioco è enorme è ci saranno tonnellate di contenuti che verranno pubblicati dopo la release. Quelli a pagamento saranno solo elementi cosmetici o espansioni maggiori“ promette Fletcher.
Nel suo tweet, Fletcher non cita direttamente Immortal per nome. Il riferimento, però, rimane palese. Poco dopo la release, ad inizio giugno, le critiche sono piovute copiose. Secondo le stime di un content-creator, per maxare il proprio personaggio nel post game sarebbe necessario l’esborso di oltre 110.000 dollari. Una cifra astronomica. Questo sebbene Wyatt Cheng, director di Immortal, avesse promesso – e poi ribadito – che le micro-transazioni non avrebbero riguardato l’equipaggiamento.
In una serie di dichiarazioni rese successivamente alle critiche, Cheng proseguì difendendo il lavoro svolto. Non possono essere acquistati equipaggiamenti o armi, dice, ma solo le gemme leggendarie che, insiste Cheng, sono disponibili anche gratuitamente. Vero, l’acquisto permette, tra l’altro, di ottenere le ceste che potenzialmente contengono suddette gemme e quindi la promessa di non ptoer acquistare oggetti necessari è formalmente mantenuta. Peccato che il drop di tali gemme sia presente in percentuale risicata giocando totalmente free e limitato ad un massimo di tre ogni mese. Ora, se tutto dovesse andar bene, Diablo 4 non dovrebbe presentare la stessa problematica. L’uscita del gioco è fissata al 2023. Nei giorni scorsi è stata presentata anche l’ultima delle classi con le quali si potrà affrontare il titolo, quella del Necromante.
Fonte: Adam Fletcher