Due buchi neri si sono scontrati alterando lo spazio tempo fino a noi

Buchi Neri

I buchi neri sono delle regioni dello spazio con caratteristiche talmente estreme da violare le leggi della fisica classica, persino quelle della relatività di Einstein.

Sono i resti di enormi stelle, almeno dieci volte il Sole, che implodono su se stesse una volta esaurito l’effetto di fusione nucleare. Hanno una massa talmente concentrata da creare una forza gravitazionale così elevata da attrarre persino la luce e alterare lo spazio-tempo, e per questo motivo ci appaiono come neri.

In alcuni rari casi capita che due buchi neri si avvicinano tra loro cominciando a danzare vorticosamente come in un walzer, fino a scontrarsi e fondersi.

Il moto dei due buchi neri dilata e comprime lo spazio-tempo dando origine al fenomeno delle onde gravitazionali. Per misurare queste variazioni si utilizzano dei sofisticatissimi laser a impulsi con una struttura a L lunga diversi chilometri. Lo strumento si chiama interferometro.

È quel che è accaduto circa 3 miliardi di anni fa (e quindi anche a una distanza di 3 miliardi di anni luce). Il balletto tra i due buchi neri ha alterato lo spazio-tempo intorno a loro con effetti che sono stati osservabili scientificamente anche qui da noi.

La collisione di cui parliamo è stata osservata il 4 gennaio e involgeva due buchi neri con massa da 19 a 32 volte quella del Sole, originando un buco nero ancora più grande con una massa 49 volte quella solare.

Per farsi una idea delle proporzioni dell’evento vi basti pensare che la nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di 100.000 anni luce. Mentre la galassia di Andromeda è distante da noi circa 2,5 milioni di anni luce.

Come tutti sappiamo la luce viaggia sempre alla stessa velocità, quindi un impulso laser impiegherà sempre lo stesso tempo a percorrere una distanza fissa.

In un interferometro l’impulso laser viene diviso in due, proiettandosi attraverso due lunghi tunnel al termine dei quali c’è uno specchio che lo riflette e rimanda indietro. Una mancata sincronizzazione tra i due raggi di ritorno indica che lo spazio lungo uno dei due bracci è stato dilatato o contratto. Il dato poi deve essere confermato da altri laboratori simili.

Scoperta importantissima perchè conferma l’esistenza di buchi neri di dimensioni superiori a 20 volte la massa solare. Si tratta della terza osservazione di questo genere fatta dagli osservatori.

Anche l’Italia fa parte del gruppo di ricerca sulle onde gravitazionali con l’interferometro Virgo presente a Cascina (PI).

Fonte: Motherboard