eSport: crescono i casi di collasso polmonare tra i giocatori

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Negli ultimi sette anni almeno sei giocatori professionisti sono finiti in ospedale a causa di un collasso polmonare.

Clinicamente la patologia riscontrata si chiama ‘pneumotorace spontaneo e consiste in un versamento d’aria all’interno della pleura, membrana che isola i polmoni dal resto degli organi come una sorta di palloncino.

Quando si forma una bolla d’aria all’interno della pleura, il polmone è impossibilitato ad espandersi provocando forti dolori al torace. La patologia è particolarmente grave se non curata a dovere.

I casi tra le principali star degli eSport sono numerosi. A marzo è capitato a Song ‘Janus‘ Jun-hwa, giocatore di Overwatch del team LuxuryWatch Blue.

Prima di lui a febbraio 2016 è toccato a Lukas ‘gla1ve‘ Rossander, che ha continuato a giocare senza richiedere l’aiuto medico. Successivamente ha dichiarato: “Ho deciso di giocare soffrendo parecchio perchè non volevo abbandonare il mio team. È stata probabilmente una delle mie peggiori partite con solo 10 eliminazioni in un totale di due mappe“.

Anche Hai Du Lam, noto giocatore di League of Legends del team Cloud 9, ha dovuto abbandonare un importante torneo a Parigi. Durante la degenza post-operatoria in ospedale ha continuato a giocare, ma al suo ritorno in squadra il suo rendimento è crollato non riuscendosi più a sincronizzare con i compagni. Ha dovuto faticare parecchio per ritornare leader del team Cloud 9 dopo che è stato rifondato.

Questi sono solamente alcuni illustri esempi a cui se ne possono aggiungere molti altri, come Matheus ‘Mylon‘ Borges, oppure Kim ‘sC‘ Seung Chul. Sono solo coincidenze? Secondo alcuni medici qualche minima correlazione esiste.

Come notato dal dr. Matthew Hwu, tra i Pro Player sono più soggetti a pneumotorace spontaneo quelli giovani, con una corporatura esile, una postura scorretta e uno stile di vita sedentario e cattiva nutrizione.

La dottoressa Caitlin McGee ha aggiunto che asma e fumo sono ulteriori cause di rischio. Infine il dr. Alan Bunney ha dichiarato che questo accade perchè la scena dei giocatori professionisti è ricca di soggetti ad alto rischio.

Quindi pur non essendosi espressi per una correlazione diretta, i tre medici concordano che lo stile di vita di alcuni giocatori di eSport fa si che questa patologia sia più frequente.

Per questo motivo è consigliato di mantenere una sana alimentazione, una corretta postura, non fumare e fare attività fisica.

Fonte: Kotaku