Saltano gli accordi tra Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, e SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori. Al centro del contendere l’archivio musicale a disposizione di utenti e creator per arricchire le loro stories su Facebook e Instagram. Una nota pubblicata da Meta – e riportata da RAI News e AD Kronos, link a fondo pagina – informa che la società di Mark Zuckerberg ha già avviato le procedure di rimozione dei brani tutelati da SIAE presenti nel repertorio musicale interno. Una situazione che SIAE definisce incomprensibile in un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale. Di seguito riportiamo alcuni estratti, sempre in fondo il link alla versione integrale.
“A SIAE viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio” scrive SIAE che però non specifica quali siano le condizioni poste da Zuckerberg. Una posizione, quella di Meta, che SIAE definisce “evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.
Secondo SIAE, la disponibilità lato ente sarebbe stata sempre ampia. A dimostrazione di ciò, nel comunicato stampa viene affermato che su Facebook e Instagram le canzoni il cui diritto di autore è tutelato dalla Società Italiana Autori ed Editori fossero ancora disponibili nonostante le licenze fossero scadute già il 1° gennaio 2023.
Sempre RAI News riporta dichiarazioni attribuite a Giulio Rapetti (Mogol), presidente onorario SIAE. Mogol definisce quella per i diritti una “Battaglia sacra”. Mogol lamenta inoltre la situazione di stallo sulla Direttiva Copyright richiesta dall’Unione Europea e recepita da Camera e Senato col Decreto Legislativo 177 dell’8 novembre 2021 (ed entrato in vigore il 12 dicembre dello stesso anno). Secondo Mogol mancano ancora i decreti attuativi necessari. Procedure ferme da 7, 8 mesi, afferma il presidente onorario SIAE. In loro assenza, dice ancora, “è una battaglia persa”.
Un portavoce della società madre di Facebook e Instagram – come riportato da ADKronos – pare abbia reso una dichiarazione per chiarire la posizione del colosso social. “La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta” afferma il portavoce. “Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”.