FIFA 21 vs. Ibrahimovic: Mino Raiola “pronti a far causa con centinaia di calciatori”

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MOSCOW, RUSSIA - JUNE 17: Carmine Raiola looks on with Zlatan Ibrahimovic prior to the 2018 FIFA World Cup Russia group F match between Germany and Mexico at Luzhniki Stadium on June 17, 2018 in Moscow, Russia. (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)

Prosegue la bagarre tra Zlatan Ibrahimovic e EA Sports per l’apparizione del giocatore in FIFA 21. Il terrenno di scontro potrebbe spostarsi presto dal mondo social alle aule di tribunale. Il procuratore del campione del Milan, Mino Raiola, promette che darà battaglia legale ai producer e dichiara di avere già raccolto l’adesione di centinaia di calciatori professionisti.

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Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di come, Ibrahimovic, attraverso i suoi social, avesse sollevato dubbi sull’effettiva opportunità che la sua immagine apparisse in FIFA 21. Gli stessi dubbi erano stati condivisi da Gareth Bale, centravanti del Tottenham. Gli sviluppatori del simulatore calcistico avevano risposto al giocatore con un primo comunicato stampa affermando il loro pieno diritto di inserirli nel gioco. Le stesse affermazioni erano state ribadite poi con un secondo comunicato inviato a diverse redazioni e che vi abbiamo riportato in forma integrale.

La versione di Mino Raiola

Adesso, nello scontro, interviene anche Mino Raiola. Il celebre procuratore che cura e gestisce i contratti di decine di calciatori in tutto il mondo, ha sposato la causa del suo assistito. Adesso, attraverso i social, minaccia EA Sports e FIFPro di intraprendere azioni legali avvalendosi delle testimonianze di diversi suoi assistiti.

Non solo il procuratore è convinto delle sue accuse ma rincara la dose. Attingendo ai dati forniti da The Football Forum, Raiola ha postato una infografica nella quale vengono riassunti gli introiti del simulatore sportivo. All’immagine allega anche un dubbio: “quanto di questi soldi vanno ai calciatori?”, si chiede lui. Ma non solo. In un post precedente aveva anche ribadito come, secondo le sue conoscenze, né il Milan né FIFPro possono vantare diritti sui singoli giocatori.

La risposta di EA Sports

Alle azioni legali paventate dal procuratore hanno risposto sia EA Sports che FIFPro con due diversi comunicati entrambi riportati dal quotidiano TuttoSport. Ecco cosa hanno detto i publisher:  “Mino Raiola è un rispettato manager sportivo con cui collaboriamo da molti anni, incluso quello in corso, quando la nostra collaborazione ha fatto in modo che il suo cliente Erling Haaland facesse parte della nostra campagna di marketing FIFA 21. Abbiamo anche goduto di un’ ottima collaborazione professionale con Zlatan Ibrahimovic, che è apparso in ogni FIFA dal 2002 e ha ricevuto regolarmente premi come componente della nostra modalità FUT. La società di eSports di Gareth Bale Ellevens utilizza inoltre il nostro gioco FIFA come piattaforma chiave per i suoi atleti professionisti di eSport e siamo fiduciosi che Gareth e il suo team vedano un valore significativo nella nostra partnership, come evidenziato da questo contenuto rilasciato di recente“.

Le dichiarazioni di FIFPro

Come detto, anche il ‘sindacato dei calciatori professionisti’ ha risposto alle accuse. Ecco le loro dichiarazioni: “Alla luce dei recenti resoconti dei media, FIFPRO desidera chiarire il modo in cui ottiene i diritti di immagine dei giocatori e il suo ruolo nella difesa dei diritti del lavoro dei calciatori professionisti in tutto il mondo. FIFPRO, un’organizzazione senza scopo di lucro, acquisisce i diritti di immagine tramite i sindacati dei giocatori in quasi 60 paesi. Questi diritti sono messi a disposizione di Electronic Arts e di altri clienti nel settore dei videogiochi. Il rapporto della FIFPRO con le società di videogiochi integra accordi separati che queste concordano direttamente con club, leghe, organi direttivi e singoli giocatori. Le unioni sindacali membri della FIFPRO decidono come utilizzare al meglio le entrate generate, distribuendo i fondi direttamente tra i giocatori o fornendo servizi in natura come consulenza legale, pianificazione della seconda carriera e assistenza mentale e fisica. FIFPro si sta mettendo in contatto con i giocatori e la loro rappresentanza che ha recentemente sollevato dubbi, in modo da rispondere alle loro domande. Mentre la pandemia COVID-19 sta colpendo duramente l’industria del calcio, siamo orgogliosi dei nostri sindacati membri per aver sostenuto decine di migliaia di calciatori in tutto il mondo.”

FIFA 21: giusta la presenza di Ibra?

Insomma, sia EA Sports che FIFPro rimangono sulle loro posizioni. La presenza di Ibrahimovic, di Bale e di altri top-player in FIFA 21 è perfettamente legittima. EA Sports, in effetti, aveva già ricordato di possedere in esclusiva i diritti sulle due squadre meneghine: Inter e Milan. Difficile dunque, da parte loro, capire cosa possa aver fatto nascere il dubbio di Ibrahimovic e Bale. Entrambi, pare, sarebbero perfettamente a conoscenza della serie di accordi che li coinvolgono. Anche FIFPro si è praticamente detta ‘stupita’ della faccenda. Il sindacato dei calciatori, fin dalla sua fondazione nel 1965, si impegna a tutelare gli interessi dei suoi iscritti.

Insomma, la confusione al momento regna sovrana. Entrambe le parti sembrano essersi arroccate sulle loro posizioni. Incertezze anche su cosa accadrà a FIFA 21 e alle edizioni successive nel caso lo scontro arrivasse davvero davanti ai giudici.

Che sia arrivato il momento di rispolverare i vecchi PES con Castolo, Minanda, Ivarov e compagnia bella?

Fonte: TuttoSportThe Athletic