Gaming: in Europa preferiamo ancora il single-player, lo conferma una ricerca

Condotto da Hearts & Science, lo studio è stato condotto in Italia, Francia, Germania, Spagna e UK.

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Si tratta del 38% della popolazione dei 5 paesi presi in esame. Il mondo gaming nel solo 2022 e solo in europa ha generato incassi per 32,9 miliardi di dollari, pari al 18% del mercato globale. Sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta da Hearts&Science e dedicata al mondo dei videogiochi. I risultati sono stati illustrati nel corso di Lucca Comics and Games 2023.

Durante il panel, a cui hanno partecipato Emanuele Giraldi (Managing Director di Hearts & Science), Carlo Barone (Supervisor, Brand Management Riot Games), Antonio Jodice (CEO di Magnet), Giorgio Calandrelli, in arte Pow3r, si è discusso di come i videogames siano oramai una parte centrale della vita quotidiana degli appassionati.

Il gaming, una passione trasversale. Per i più grandi, un modo di passare il tempo con figli e nipoti

La ricerca ha evidenziato come il ritratto del ‘gamer tipo’ sia difficile da dipingere. La popolazione è divisa più o meno equamente tra uomini (50,3%) e donne (49,7%). Le fasce d’età vengono tutte rappresentate: dai GenZ ai Boomer passando per i Millennial. Partecipano tutti alla grande festa gaming.

Tra i dati principali raccolti e divisi per fasce d’età, emerge che il single player rappresenti ancora oggi il modo principale di fruire il media. Sebbene il multiplayer sia ancora in crescita, a guidarla è principalmente la GenZ (i nati tra il 1997 e il 2012) ma anche esponenti delle generazioni più adulte che, sempre secondo Heart & Science, lo praticano come co-gaming. Si tratta, cioè, di un modo per restare in contatto con i nipoti. Un dato in linea con ricerche precedenti, che raccontavano di sempre più nonni gamer.

In Italia, in particolare, sono quasi 20 milioni i videogiocatori in totale, un terzo della popolazione (almeno, secondo questa stima). Il dato è in crescita rispetto alla rilevazione fatta da IIDEA nel 2022. Di questi, 7,7 milioni appartengono alla GenZ (50% uomini e 50% donne). Leggermente meno i gamer Millennial: 6,6 milioni (55% e 45%). Sorprendentemente alto il numero di appassionati al gaming della generazione BoomerX: sono 5 milioni, 51% uomini e 49% donne.

Si gioca principalmente il pomeriggio o in prima serata, in Italia e in tutta Europa

È la fascia oraria che va dalle 21 a mezzanotte quella preferita per il gaming. Picchi che raggiungono il 50% del totale tra i Millennial e i BoomerX. Lo stesso dato scende sulla soglia del 40% per i GenZ che però cominciano a giocare di più già dalle 18. Il dato italiano è in linea con il resto dei paesi coinvolti dove sembra che tutte le fasce d’età prediligano il tardo pomeriggio e la prima serata per accendere PC, console o smartphone. Si tratta di un dato compatibile con lo stile di vita medio adottato nel vecchio continente: scuola o lavoro alla mattina e tempo libero concentrato principalmente nella parte finale della giornata o nei fine settimana.

Rispetto ai gamer più adulti, gli esponenti della GenZ sembrano molto più interessati alle possibilità di apprendimento offerte dal mondo dei videogiochi. Il 21% degli intervistati tra gli appartenenti a quella fascia di età ha dichiarato di usarli proprio a questo scopo. Una percentuale che scende al 9% per i Millennial e al 5% per i BoomerX. Tutti sembrano interessati più al classico consumo per svago e intrattenimento. Ma i più adulti nascondono una sorpresa: oltre il 30% di loro afferma di non disdegnare la sfida proposta dai videogames.