Hitman 3 – Recensione (PC): O si tratta più di un Hitman 2.5?

Come molte altre saghe importanti del genere stealth, la serie di Hitman è stata un tempo vittima della filosofia mainstream della settima generazione di videogiochi: Hitman Absolution come ben ricorderete fu la pecora nera della saga per il suo level design mediocre e lineare che, a discapito dell’ottimo gameplay, non permetteva ai giocatori di avere la libertà di approccio che caratterizzava i capitoli precedenti.

Fortunatamente tutto questo è cambiato quando nel 2016 è stato pubblicato il primo episodio della nuova trilogia World of Assassination, un rinfrescante soft-reboot fortemente caratterizzato da uno stealth/sandbox di prima fattura, a cui ha seguito due anni dopo l’ottimo Hitman 2, che invece di cambiare le carte in tavola ha preferito continuare a costruire sopra le nuove basi della saga.

Oggi siamo finalmente arrivati di fronte al terzo e ultimo capitolo della trilogia, che si pone l’obiettivo di concludere la lotta dell’agente 47 contro la misteriosa e potentissima figura della Costante, ovvero il capo di una società segreta che da decenni muove le fila del mondo a suo piacimento e guadagno.

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Hitman 3, per chi ha avuto modo di giocare gli altri due capitoli, non risulterà particolarmente diverso dal solito e proporrà al giocatore l’ennesima campagna divisa fra una serie di filmati e sei nuove ambientazioni, in cui 47 dovrà eliminare un determinato numero di bersagli.

Una delle principali differenze sarà che i filmati della storia non saranno più delle diapositive ma vere e proprie cutscene fatte col motore grafico del gioco. Questo cambiamento risulta apprezzato, in quanto nei capitoli precedenti si percepiva spesso una dissonanza fra la storia e il giocato, in quanto stilisticamente differenti l’una dall’altro.

Gli eventi della storia vedranno anche il ritorno di personaggi di supporto come Diana e Lucas Gray, che ci guideranno nelle missioni sparse in giro per il mondo. Le sei ambientazioni di Hitman 3 si riconfermano un mix di edifici lussuosi e località esotiche, uno splendido miscuglio di tappe memorabili che ci faranno visitare ad esempio il palazzo più alto del mondo a Dubai, un vecchio maniero a Dartmoor o addirittura una Cina noir e piena di luci al neon.

Il nostro obiettivo sarà ovviamente quello di eliminare dei bersagli importanti collegati alla Costante e, come buona tradizione, ci troveremo a doverci infiltrare in zone ed aree vietate della mappa.

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Hitman 3 mantiene la caratteristica di dare tantissime opzioni di ingaggio ai giocatori, che potranno decidere di eliminare i bersagli a modo loro o di seguire le varie storyline sparse per gli scenari, portando a esecuzioni uniche e ilari.

L’agente 47 sarà dotato di una modalità istinto, ovvero una visuale che metterà in evidenza gli obiettivi e le interazioni all’interno della mappa; e potrà travestirsi in tanti modi diversi a seconda delle zone e del personale. 47 sarà anche munito di armi e soprattutto di oggetti che gli permetteranno di fare delle azioni specifiche, come chiavi inglesi e cacciaviti che consentiranno di modificare e rompere diversi elementi dello scenario circostante.

Presenti anche molte armi da fuoco e tantissimi oggetti contundenti, questi ultimi spesso bizzarri e inaspettatamente letali. Non sono da meno le interazioni ambientali, che ci daranno modo di sbarazzarci delle nostre vittime con lampadari traballanti, veicoli sabotati e tanto altro.

Le guardie e il personale saranno il nostro ostacolo principale, e non basterà semplicemente travestirci, in quanto alcuni NPC ci riconosceranno come membro estraneo: è qui che entrano in gioco le distrazioni che potranno essere adoperate dal giocatore per avere la via sgombra, come ad esempio aprire dei rubinetti d’acqua o disattivare dei generatori. Queste azioni spingeranno gli NPC ad andare a controllare spostandosi dalla loro postazione, permettendoci quindi di procedere o di sbarazzarcene una volta isolati.

Rimangono presenti alternative più classiche come tirare delle monete o lasciare delle armi a terra. Un insieme di tante piccole cose che permettono di divertirsi con l’IA avversaria, che presenta un buon numero di pattern ma che in questo Hitman 3 inizia a sapere di vecchio.

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Questo nuovo capitolo si è infatti rivelato l’episodio meno innovativo della trilogia in quanto i cambiamenti rispetto alla formula dei due giochi precedenti sono praticamente assenti e, sfortunatamente, mancano delle vere e proprie introduzioni realmente interessanti e capaci di migliorare le dinamiche di gioco, come fece invece due anni fa Hitman 2.

Le poche novità in questo caso sono l’utilizzo della fotocamera per rivelare alcune informazioni negli scenari e per hackerare dei riquadri elettronici specifici, l’apprezzatissima possibilità di aprire delle shortcut in giro per la mappa che rimarranno sempre aperte nelle partite successive, e infine la possibilità di inserire manualmente i codici per accedere a zone o casseforti, che andranno cercati in giro per la mappa od origliati da personaggi specifici. Queste sono le vere e proprie novità all’interno del gameplay di Hitman 3, che si rivela quindi il capitolo meno fresco della trilogia.

Abbiamo anche notato che le mappe, da sempre il fiore all’occhiello della serie e paradiso per qualsiasi amante dei sandbox, a questo giro sono risultate stranamente più piccole e limitate. Questo discorso vale solo per delle mappe specifiche, in quanto le varie Berlino, Cina e Argentina sono tra le migliori di questa trilogia, sia come estetica che come ampiezza e possibilità.

Le mappe davvero deludenti sono invece state altre, come quella di Dartmoor, caratterizzata dalla bellissima possibilità di svolgere una storyline in cui 47 potrà spacciarsi per un detective privato e risolvere un vero e proprio giallo, ma che una volta rigiocata ci ha palesato quanto la linea dell’investigatore sia stata fin troppo prevalente nella progettazione della missione, facendoci notare una certa carenza di opzioni e inventiva per poter ricommettere l’assassinio in maniera diversa, a discapito dell’enorme rigiocabilità che contraddistingue questi nuovi episodi della saga.

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La mappa più deludente di tutte però è l’ultima presente nella campagna, che per motivi di spoiler non vi riveleremo, ma che definire mappa risulta risibile se non addirittura uno scherzo di cattivo gusto, quando probabilmente saremmo stati propensi a essere comprensivi se presentata come prologo della storia.

Il motivo per cui stiamo dando molta enfasi al discorso delle mappe è legato al fatto che si tratta dei veri nuovi contenuti di questo Hitman e, come abbiamo già visto fare con i due episodi precedenti, IO Interactive sfrutterà questi scenari per aggiungere missioni secondarie come i contratti e gli elusive targets. Il fatto di avere una mappa piuttosto mediocre, piccola e lineare si traduce in un grosso problema per i contenuti stessi del gioco, che difficilmente potranno portare a situazioni alternative interessanti.

Ribadiamo comunque che in Hitman 3 sono presenti dei bellissimi livelli come quello a Berlino, dove un semplice twist cambierà completamente le dinamiche e spingerà i giocatori a sfruttare tutta l’esperienza accumulata nella saga. La buona notizia è che questi livelli ci daranno comunque molte, moltissime ore di gioco grazie alle attività e alle storyline sparse all’interno di essi.

Hitman 3 infatti mantiene l’accattivante formula di far guadagnare punti esperienza al giocatore in base a come ha svolto le missioni, con un sistema di ranking finale che permetterà di aumentare il livello delle mappe e sbloccare nuove armi, gadgets, punti di partenza alternativi e infine la modalità classica, in cui indosseremo l’iconico abito di 47 e gli obiettivi saranno molto più difficili del normale.

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Da un punto di vista tecnico Hitman 3 risulta splendido e pulito, molto in linea coi due giochi precedenti, e se anche non vede un vero e proprio passo in avanti per quanto riguarda la resa grafica, si può notare un notevole miglioramento degli screen space reflections, che portano a dei riflessi suggestivi e brillanti.

Se eleganza e finesse sono le parole chiavi del gameplay di Hitman, così è anche per la presentazione visiva, che sul nostro PC munito di una 1080ti e una 3700X ha saputo dare spettacolo senza cali di framerate di sorta. Troviamo d’obbligo informarvi che Hitman 3 richiede un accesso costante alla rete, in quanto tutti i nostri progressi vengono registrati su dei server che purtroppo in questi giorni si sono rivelati piuttosto instabili, e di conseguenza ci è capitato più volte che il gioco si fermasse per tentare di ricollegarsi online.

Un altro dettaglio molto importante per i giocatori PC riguarda chi possiede i primi due capitoli su Steam, in quanto esiste la possibilità di integrare i due giochi precedenti all’interno di Hitman 3, e quindi eseguire un upgrade sia grafico che di gameplay ai due giochi precedenti, il tutto in un unico pacchetto. Inizialmente IO Interactive aveva promesso che ci sarebbe stato un modo per portare i giochi e i progressi sull’Epic Store, ovvero la piattaforma dove attualmente Hitman 3 è un’esclusiva, ma allo stato attuale non c’è ancora modo di giocare Hitman 2 all’interno di Hitman 3 senza averlo acquistato su Epic, mentre il primo Hitman è stato dato gratuitamente a chiunque abbia acquistato questo terzo episodio.

Gli sviluppatori hanno garantito che chi già possiede gli altri giochi su Steam non dovrà sborsare un centesimo, ma al momento in cui è stata scritta questa recensione, la situazione non è stata ancora risolta.

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Dare un giudizio a Hitman 3 risulta particolarmente doloroso, in quanto al di là dei difetti sopra elencati siamo comunque di fronte a un ottimo gioco e probabilmente al miglior stealth attualmente presente sul mercato, grazie all’eleganza e alla precisione del suo gameplay. Non tutte le mappe si sono rivelate all’altezza e questo a lungo andare potrebbe risultare deleterio per gli inevitabili aggiornamenti futuri, ma gli scenari che invece funzionano lo fanno alla grande, riempendoci di opzioni e possibilità capaci di intrattenere per moltissimo tempo.

Le pochissime novità introdotte nel gameplay risultano interessanti e complementari alle tante dinamiche già presenti nei giochi precedenti; e la trama, per quanto non sia particolarmente interessante, riesce a dare una conclusione soddisfacente alla trilogia. Il motivo per cui non ci sentiamo di dare un voto maggiore a Hitman 3 è il prezzo pieno che viene richiesto ai giocatori, per quella che a conti fatti è un’espansione che si è rivelata inferiore sia qualitativamente che contenutisticamente rispetto ai prequel.

Se siete fan di questa saga potete tranquillamente aumentare di mezza unità il nostro voto, mentre se siete nuovi consigliamo intanto di recuperarvi i due capitoli precedenti, mentre Hitman 3 viene migliorato e aggiornato con nuovi contenuti.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
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