Hogwarts Legacy. Revelio, su PS4 ci gira per davvero (Recensione)

HOGWARTS LEGACY PS4 GAMETIME RECENESIONE

Cara Mara, vero è che son tutti bravi a prendere i G.U.F.O. come dici tu in apertura della tua recensione di Hogwarts Legacy in edizione PS5. Altrettanto vero che non tutti però raggiungono gli Eccezionale e gli Oltre Ogni Previsione necessari a proseguire nella carriera dei sogni: che si voglia diventare Auror o spezza incantesimi per la Gringott, bisogna sporcarsi le mani. Ora è il mio turno di soppesare Hogwarts Legacy e capire se al lavoro di Avalanche Software è il caso di dare un Oltre Ogni Previsione o un Troll. Il gioco è arrivato su PS4 e Xbox One lo scorso 5 maggio.

I dettagli relativi alla trama e al gameplay li conosciamo già, sia per esperienza diretta pad (o tastiera) alla mano, sia grazie alle numerose recensioni e opinioni emerse in rete in concomitanza con l’uscita del gioco. Non vi tedierò troppo ripetendo queste informazioni dove questo non sia necessario e mi concentrerò solo su quegli aspetti che immagino sia essenziale conoscere prima di decidere se dare a Hogwarts Legacy una chance sebbene su old-gen, oppure se pensare direttamente a una edizione PC, PlayStation 5 o Xbox Series X/S coi relativi vantaggi.

Dunque, sciarpa di Serpeverde al collo (sempre stato uno Slytherin), bacchetta da 14″ in legno di Acacia, flessibile, e nucleo in fibra di cuore di drago, scopa sotto il sedere e si parte.

Anche la mia storia è cominciata con lo smistamento, effettuata separatamente sul sito ufficiale dedicato e poi confermata in-game. A tal proposito, per chi conosce le caratteristiche fondamentali delle quattro case di Hogwarts (Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde) si tratta di un test piuttosto facile da ‘hackerare’ per ottenere il risultato desiderato. In alternativa, qualora voleste, potete provare a rispondere di istinto e vedere come va. Poi potrete sempre suggerire al Cappello Parlante quali paramenti preferireste indossare. Ne terrà conto ma voi saprete di aver vissuto una illusione.

Per il mio test mi sono avvalso di una PlayStation 4 Slim. Un po’ un peccato non possedere una versione Pro dato che tutti i giochi in mio possesso vengono limitati nonostante il mio schermo LG da 55″ sia in grado di restituire un segnale video in 4K. Bip di avvio. Si comincia.

Come prevedibile vengo accolto dalle schermate di impostazioni preliminari, dalla schermata per l’importazione dei dati dal sito di Warner Bros Games e dall’editor del personaggio dove spendo una breve quantità di tempo nel – vano – tentativo di rendere il mio avatar simile a me. Il risultato è quello che vedete in copertina.

Espletate le proverbiali formalità e dopo un loading screen insolitamente breve (poco meno di 6 secondi. La situazione sarà diversa dopo) veniamo catapultati nella scena di apertura, quella col professor Fig e il sig. Osric. Qui un primo e quasi impercettibile scricchiolio.

Professor Fig, Hogwarts Legacy PS4

Dopo aver fatto la conoscenza del professor Eleazar Fig che ci introduce in breve le premesse narrative da cui poi il gioco andrà sviluppandosi (siamo studenti che cominceranno la scuola al quinto anno senza una ragione apparente) e di George Osric (che saluteremo davvero prestissimo) è ora di partire per la scuola in carrozza.

Fin dai primi istanti dopo il title screen, ci rendiamo conto che – per risparmiare sulle risorse impiegate – la renderizzazione di alcuni elementi non avverrà in maniera del tutto liscia. Un esempio efficace lo trovate nella clip sotto. Non è frequentissimo che capiti: è successo un paio di volte negli spazi aperti con le grosse strutture più lontane. Nel cortile del castello guardando verso il campo di Quidditch o a Hogsmeade per alcune delle costruzioni più lontane. Niente che io abbia trovato fastidioso (ci sono abituato, mi è capitato spesso in altri giochi anche meno esigenti) ma era giusto farvelo ben chiaro e presente.

Un esempio nell’immagine sotto. Strizzate l’occhio sui brandelli di bandiera che svolazzano a destra o sull’orlo inferiore della giacca del mio avatar a sinistra. A proposito di quella giacca, è stata protagonista di un breve glitch nella scena immediatamente precedente il momento immortalato. Nonostante fossi col sedere per terra, questa svolazzava stranamente verso l’alto.

Impossibilitato a scegliere tra modalità qualità o performance mode (non previste sul mio modello di conosole), provo a smanettare tra le impostazioni per vedere se Avalanche Software ha previsto qualcosa per noi comuni mortali. Effettivamente qualcosa c’è. Sorpresa, posso almeno agire su cinque diversi aspetti attivandoli o disattivandoli a piacere.

Parto dagli ultimi due: Grana Cinematografica e Aberrazione Cromatica. Non ho notato particolari differenze tra quando queste erano attive o meno. Più evidenti gli impatti di Motion Blur e Profondità di Campo, specie se durante gli scatti o ancora meglio in sella alle scope.

Chiude la serie di opzioni quella che ci offre la possibilità di rimuovere il limite al framerate che, con opzione attiva, è cappato a 30fps. Tenete a mente che, come lo stesso software vi informa, rimuovere la limitazione comporta sì un refresh rate possibilmente più alto ma certamente anche più ballerino. Ve ne accorgerete soprattutto nel passaggio da un ambiente chiuso a uno più aperto assistendo a un leggero drop prima di tornare a una stabilizzazione.

A proposito dei suddetti passaggi una brevissima parentesi: come accade su PS5, non tutti gli ambienti sono accessibili immediatamente. In alcuni casi è necessario che il software li carichi prima di lasciarvi accedere. Su PS5 questo tempo di attesa (segnalato con una discreta icona sulla porta) dura poche frazioni di secondo. Su PS4 il tempo è vagamente più lungo (fino a qualche secondo). Lunghi anche i caricamenti per viaggi rapidi tramite metropolvere o all’avvio di un salvataggio. Dai 40 agli 80 secondi, a seconda del caso. Chiusa parentesi tempi.

Il mio consiglio rispetto alle opzioni grafiche? A meno che non abbiate tra le mani una PS4 Pro, non vale la pena smanettare. I 30fps sono un compromesso accettabile per un RPG narrativo come HL. Con l’opzione di limitazione attiva questi rimangono stabili con poche e quasi zero sbavature. Anche durante le fasi più concitate come i combattimenti.

Ma a proposito di ambienti: l’illuminazione come si comporta? Se avete intenzione di giocare su old-gen (sia PS4 che Xbox One) dimenticate feature come il Ray-Tracing, appannaggio dei gamer PC, PS5 e Xbox Series X. Una breve clip registrata direttamente dalla mia sessione gameplay può restituirvi un’idea attraverso l’ausilio dell’incantesimo Lumos.

Ho girato di notte per il castello, bacchetta alla mano. Il mio unico scopo: capire se e come la luce si comporti osservandola da vicino. Come avete avuto modo di vedere HL riesce comunque a generare delle ombre dinamiche sebbene non “definite” o del tutto naturali come ci si aspetterebbe. Anche l’occlusione ambientale non sembra perfezionata. Il prossimo scatto, a bacchetta spenta, potrebbe darvi un’ulteriore assaggio. Riguardo lo specchio alle spalle del mio avatar: no, nessun riflesso da alcuna parte.

hogwarts legacy recensione ps4

A favore: le altre superfici solide si illuminano in maniera coerente rispetto al materiale: il marmo crea un piccolo riflesso, sulla pietra e sul legno si forma un cono di luce e così via. Un breve esempio nello scatto successivo (dove si nota anche il mio tentativo di omaggiare Peaky Blinders).

No. Purtroppo non ho chiamato il mio personaggio Tommy Shelby e me ne pento amaramente.

Le texture delle superfici, se analizzate da vicino, sono più piatte di quanto non sembrino da una normale distanza. A meno che non abbiate voglia di osservare le pareti è molto difficile che vi ci avvicinerete tanto da farci caso. In Hogwarts Legacy gli hint ambientali sono molto più evidenti di quel che possiate pensare e se mai aveste dei dubbi, castare “revelio” vi aiuterà. La semplificazione di alcuni elementi di scena è stata una scelta necessaria. In tal senso, questa edizione di Hogwarts Legacy differisce dalla controparte next-gen solo per la forma dei tavolini (squadrati anziché tondi), e per il numero di elementi appesi alle pareti o presenti sulle bacheche. Nulla che si noti veramente a colpo d’occhio.

Il castello è sede della scuola di magia e stregoneria più famosa della letteratura. Ogni scuola che si rispetti ha i suoi studenti. Hogwarts poi, ha da sempre un campionario molto ampio di varia (sovr)umanità. Professori, fantasmi, creature magiche, elfi domestici (i cui tempi di reazione sono più lenti di quanto mi aspettassi), gatti che non ho mai mancato di accarezzare e leviosare. Il problema di suddetti personaggi è che sembrano far parte essenzialmente dello sfondo. In alcuni casi, muovendosi vicino a loro è possibile attraversarli come fossimo fantasmi.

Hogwarts Legacy PS4
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” (cit.)

Tranquilli, compenetrarvi agli altri studenti non è un qualcosa che farete normalmente. Nella maggior parte dei casi so già che lo farete con l’intenzione di farlo, lanciandovi in mezzo ad un piccolo gruppetto di compagni di scuola nel tentativo di vedervi dentro qualcuno di loro. La stessa cosa non vi succederà con gli ambienti che, al contrario, sembrano parecchio più solidi. Lo sono a tal punto che non potrete gettarvi dal parapetto delle scale con un salto nemmeno volendo. Perché ho provato a lanciarmi nel vuoto da un punto così in alto anche in un videogioco? Bella domanda.

Riguardo gli NPC, facciamo una distinzione. I normali studenti di Hogwarts non saranno certo i boat people di Marvel’s Spider-Man ma nemmeno personaggi così diversificati e caratterizzati. Sono più simili ai pedoni di Los Santos in Grand Theft Auto V: abbastanza variegati ma poco attivi e reattivi. Si muovono per i corridoi e le aule in pattern all’apparenza coerente ma non sembrano curarsi molto delle nostre azioni. Diamine, non le subiscono nemmeno.

Ora, non che fossi uno di quelli che desiderava avadare qualunque cosa sul suo camminoe invece sì – ma che non subiscano gli effetti di Accio o Levioso, che non reagiscano nemmeno all’attacco base scagliatogli in piena faccia a meno che non si sia nel mezzo di un duello è un vero peccato, davvero.

Un po’ più curati, per ovvie ragioni, gli NPC che vi elargiranno le varie quest. Anche tra questi, alcuni sono fondamentali per la trama (come Sebastian e Natsai). Altri, invece, son lì solo a proporvi delle quest, come Cressida che vi propone una semplicissima fetch quest nelle prime ore di gioco. Il loro design è fatto appositamente per distinguersi rispetto a quello degli altri studenti e questa caratteristica è stata mantenuta anche su PS4.

Cressida Blume. NPC, Grifondoro e sosia di uno dei grandi amori della mia vita

A proposito di altri studenti, durante la scena dello smistamento ne ho contati almeno due disegnati come ‘omaggio’ a Harry Potter: uno portava i colori di Corvonero, l’altro è un fiero Serpeverde. Easter egg? Forse. Di sicuro uno l’ho trovato in un bagno.

In definitiva: Avalanche Software è riuscita a portare l’esperienza Hogwarts Legacy anche sulle console più datate. Questo ha richiesto un po’ di tempo in più perché l’ottimizzazione raggiungesse livelli soddisfacenti sia per il team di sviluppo che soprattutto per il pubblico. Il risultato è una versione del gioco che a dispetto di qualche compromesso prestazionale e grafico, è riuscito comunque a farmi respirare aria di magia. Non un compito facilissimo da portare a termine, specie se si considerano gli hardware di destinazione oramai considerati obsoleti per gli standard odierni.

A fare il duro lavoro qui è l’atmosfera che si respira, e poter contare sull’atmosfera che tante persone hanno vissuto dalle pagine di un libro, con l’agevolazione di mettere quelle stesse persone al centro dell’azione, rende l’incantesimo molto più efficace. Avalanche è riuscita anche in una magia che – immagino – abbia richiesto una certa dose di senso dell’equilibrio. Al netto delle sbavature evidenziate, infatti, i 54GB di game non hanno mai sovraccaricato la mia console, nemmeno dopo le oltre 6 ore consecutive di utilizzo a castare revelio ogni dieci passi.

Per questo motivo Hogwarts Legacy in edizione last-gen porta a casa un voto “Oltre ogni previsione”. Certo, poteva anche essere un più austero “accettabile”, ma a mio avviso sarebbe stato inutilmente punitivo nei confronti di un team che, comunque, più di così non credo potesse fare.

Adesso bisognerà vedere cosa succederà su Nintendo Switch dove Hogwarts Legacy è atteso a novembre.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7,5
hogwarts-legacy-revelio-su-ps4-ci-gira-per-davvero-recensioneUn porting senza infamia e senza lodi particolari. Ad Avalanche Software va dato atto di esser riuscita a portare Hogwarts Legacy su un hardware tutto sommato datato come quello di PS4 e Xbox One. Entrambe le console si apprestano a compiere i 10 anni di età. Giocare HL su una di queste due console significa scendere ad alcuni compromessi grafici che sebbene esteticamente rilevanti, durante la mia prova non hanno inficiato significativamente l'esperienza di gioco che, invece, è proceduta liscia per diverse ore consecutive.