La presentazione di Google Stadia avvenuta qualche giorno fa ha destato moltissimo interesse nel mondo del gaming.
La piattaforma non si limiterà a riproporre in streaming giochi che saranno disponibili anche su altre piattaforme, ma sta lavorando a una serie di tool di sviluppo esclusivi che sfruttano le potenzialità del cloud.
Google ce ne ha già presentate alcune, come le funzionalità social ‘State Share‘ e ‘Crowd Play‘ che consentono rispettivamente di permettere a un amico di continuare una nostra partita dallo stesso identico punto, o di giocare con il proprio streamer preferito.
Ma questo è solamente l’inizio. I vantaggi maggiori per gli sviluppatori stanno nel fatto che potranno avere massima libertà creativa senza limiti di performance imposte dall’hardware di una console fisica.
Ad esempio sarà possibile sfruttare il cloud computing per l’elaborazione della fisica negli scenari di gioco. Microsoft ci ha lavorato per anni su Crackdown 3, ma la tecnologia di base era ancora troppo acerba.
Oltre alla fisica gli sviluppatori potranno anche sviluppare IA per gli NPC mai viste prima, con un’elevatissima quantità di interazioni complesse. Questi sono solo alcuni esempi che ha fatto Phil Harrison.
“Quando si ha a disposizione a capacità computazionale senza limiti di un data centre, potete metterla a disposizione del game design e le ambizioni, che si tratti in multiplayer molto più vasti, fisica o simulazione di massa. Ci sono cose che possiamo fare in un data centre che è impossibile fare con un dispositivo discreto“, ha spiegato Harrison.
Fonte: PCGamesN