Injustice 2 hands on

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Che ingiustizia!

All’evento ha preso parte anche il game designer di NetherRealm, Derek Kirtzic, che ha introdotto col dovuto entusiasmo le novità del gioco. Purtroppo per lui, il pensiero di tutti – o quasi – i presenti era già rivolto alla sfida tra testate che si sarebbe tenuta di lì a poco. Nonostante questo, siamo comunque riusciti a comprendere a quali livelli sia arrivata la cura che il team di sviluppo ha profuso soprattutto su due versanti: l’equipaggiamento e la modalità Multiverso (avete presente la Living Tower di Mortal Kombat X? Ecco, la stessa cosa in salsa fumetto).

La modalità “storia” nei picchiaduro di solito rasenta il ridicolo. Qui è stata scritta dagli sceneggiatori DC.

Quanto al primo aspetto, c’è da restare a bocca aperta: il gioco abbonda di così tanti items (schinieri, elmi, gambali, armature, ecc…) da sembrare un GDR. Ciascun oggetto, una volta indossato, non ha solo ripercussioni sull’impatto visivo, ovvero rendendo il personaggio stilisticamente differente (possibilità ampliata grazie alla feature che permette di colorare a piacimento ogni elemento), ma soprattutto porta con sé una pletora di bonus (e talvolta malus) che andranno studiati per bene se si vuol mettere assieme set particolarmente potenti. I parametri che si potranno modificare sono quattro: forza, abilità, difesa e salute, quindi la scelta dei vari componenti dell’armatura andrà fatta in base al proprio stile di gioco. Ovviamente, oltre ai vestiti, l’equipaggiamento comprende pure le armi: ciascun personaggio ha le sue (es. il ‘batarang’ di Batman o la frusta di Catwoman) e non se ne scappa (niente frusta di Catwoman a Batman, insomma), ma anche qui si può variare tra modelli differenti, che andranno sbloccati giocando. Molte armi e armature sono poi studiate per avere effetti particolari su determinati combattenti. Nella versione che abbiamo testato, ad esempio, c’era un set realizzato con la kryptonite: inutile dirvi con chi conviene sfoderarlo…

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