James Cameron smentisce i rumor: non dirigerà un film sul disastro del Titan, il sottomarino di OceanGate

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James Cameron si è trovato costretto a smentire un rumor che lo vedeva mettersi in contatto con OceanGate per un film incentrato sul disastro del sottomarino Titan, mezzo costruito nel 2018 da OceanGate e che proprio recentemente è diventato famoso per la tragica implosione che ha portato alla morte istantanea di cinque persone: Hamish Harding, Shahzada Dawood, suo figlio Suleman, Paul-Henri Nargeolet e il fondatore dell’azienda, Stockon Rush.

“Solitamente non rispondo a rumor offensivi nel media, ma ora devo farlo. NON sono in trattiva per un film su OceanGate, e mai lo sarò, ha scritto James Cameron su Twitter. Il regista è stato recentemente coinvolto in numerosi rumor su questo fantomatico film sul Titan, tutti basati sul nulla ovviamente e che si sono rivelate inevitabilmente offensive per il regista, essendo quest’ultimo stato molto colpito dal disastro.

James Cameron, grande appassionato del mondo marino, possiede un’intera flotta di sottomarini, piattaforme di esplorazione e robot marini, dal valore complessivo di 400 milioni di dollari. Il regista è inoltre stato il primo uomo ad aver esplorato in solitaria la Fossa delle Marianne. Era il 2012 quando, a bordo del batiscafo Deepsea Challenger, è riuscito a raggiungere l’incredibile profondità di 10.908 metri, bissando il traguardo ottenuto dal batiscafo Trieste nel 1960.

Non sono poche le dichiarazioni rilasciate da James Cameron in merito all’implosione del Titan. Durante un’intervista concessa a ABC News, Cameron ha ammesso di essere stato colpito dalle similitudini tra l’incidente del Titan e il disastro del Titanic. Entrambi i capitani dei rispettivi mezzi avrebbero infatti ignorato gli avvertimenti.

Proprio perché appassionato, Cameron ha ammesso che sin da subito era perplesso dalla costruzione del Titan, in particolare per l’utilizzo della fibra di carbonio e sulla forma cilindrica adottata per il veicolo. Egli non ebbe modo di contattare OceanGate in merito alle sue perplessità perché intento a dirigere Avatar 2: La Via dell’Acqua, ma molti colleghi tentarono di avvisare l’azienda. “Dovete certificarlo, non potete portare delle persone lì sotto. È da irresponsabili, e potrebbe portare a una catastrofe”.

“Sin da subito ho creduto che fosse una terribile idea. Avrei voluto parlare prima, ma ho dato per scontato che qualcuno fosse più intelligente di me perché non avevo mai sperimentato con quella tecnologia, però prometteva davvero male. […] Usiamo materiali quali acciaio, titanio, ceramica, così da modellarli, studiare il rendimento e le proprietà di quei materiali, studiare il numero di cicli che possono sostenere“, ha affermato James Cameron in un’intervista disponibile sul canale YouTube del Corriere della Sera. “Questo non puoi farlo con materiali compositi. Sapevamo tutti che ci fosse il pericolo di delaminazione e cedimenti progressivi nel tempo, o i cicli di fatica. Sapevamo tutti che non avrebbe fallito alla prima immersione, ma non sai mai quando potrebbe cedere”, ha poi concluso Cameron.

Fonte: Twitter