Killer is Dead: Nightmare Edition – la recensione

È arrivato, a distanza di mesi e con un ritardo considerevole, ma finalmente è arrivato. Ora anche i possessori di PC possono godersi il piccolo gioiello di quell’adorabile genio perverso di Suda51: Killer is Dead approda su home computer con un’edizione “Nightmare” di tutto rispetto. La domanda fondamentale a cui rispondere è: vale davvero la pena spendere venti euro per accaparrarsi una copia di questa nuova versione di Killer is Dead? La risposta è… sì e no.
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Sicuramente sì, per tutti coloro che non hanno mai giocato al titolo targato Grasshopper Manufacture. Lo stile fortemente orientale di Suda51 può piacere o non piacere, ma è innegabile come questo autore sia capace di imprimere una cifra stilistica ben definita ai suoi giochi.
Killer is Dead, in particolare, è un concentrato di follia e azione. Si fonda su una trama idealmente elementare, del genere “killer spietato al soldo di un’agenzia segreta che elimina psicopatici di ogni tipo”, ma che viene presentata in modo frammentato e con il solito stile giapponese, inframmezzando scene narrative dialogate e livelli in cui si combatte.
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In definitiva, dal punto di visto estetico e narrativo, la Nightmare Edition non ha sostanziali differenze con le versioni PS3 e Xbox 360 di Killer is Dead.

Chi non ha mai giocato un gioco Grasshopper si prepari ad aprire la mente perché nelle opere di Suda51 può accadere qualsiasi cosa. Mondo Zappa non è un “killer spietato” qualunque: innanzitutto brandisce una katana con cui affetta allegramente i nemici, nel braccio sinistro nasconde un cannone che spara proiettili… di sangue (e non solo) infine, ovviamente, è per metà cyborg, ma lui non sa quando e come sia accaduto. I fantomatici nemici, inoltre, non sono criminali in senso stretto ma alquanto stravaganti abomini. Il marchio di fabbrica di Suda emerge in modo ancora più marcato nei boss di fine livello. In questa categoria si spazia dal megalomane che vuole conquistare la Terra partendo dalla sua base sulla luna (sul serio!), il biondo David armato di scimitarra, all’austriaco Victor, presidente della Sonic Cloud Inc., musicista fallito che ha l’unico obiettivo di diffondere la disarmonia nel mondo.
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In definitiva, dal punto di visto estetico e narrativo, la Nightmare Edition non ha sostanziali differenze con le versioni PS3 e Xbox 360 di Killer is Dead. Le vere novità sono tutte relative all’introduzione di modalità di gioco aggiuntive, una su tutte la Nightmare mode. Gli hardcore gamer saranno contenti di sapere che la modalità Nightmare è stata pensata appositamente per loro, che prevede alcune restrizioni imposte al gameplay che servono a complicare notevolmente il livello di difficoltà.

La bellezza delle sequenze, totalmente realizzate in cell shading e dotate di una forte autorialità, acquista maggior rilievo in questa edizione PC.

Essendo, di fatto, un hack’n slash orientale dalle meccaniche di gioco già piuttosto frenetiche nella modalità classica, i ragazzi di Grasshopper hanno ben pensato per la nuova versione di costringere il giocatore a utilizzare solo alcune mosse specifiche per uccidere i nemici e allo stesso tempo hanno scelto di sottrargli una delle più potenti finishing move, il Final Judgment. Questa si attiva accumulando il sangue nemico nella propria spada ed è molto utile per venir fuori sani e salvi dalle situazioni più complesse. È evidente che l’obiettivo dell’operazione Nightmare mode è allontanare tutti quei giocatori che riducono le meccaniche di gioco al mero button smash.
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Ad arricchire il pacchetto c’è la modalità Theater, che riassume in un unico lungo video tutti i filmati di gioco, in perfetto stile OAV; di norma un’aggiunta di questo tipo potrebbe essere considerata superflua, ma il pubblico a cui è indirizzato un prodotto come Killer is Dead sicuramente apprezzerà. La bellezza delle sequenze, totalmente realizzate in cell shading e dotate di una forte autorialità, acquista maggior rilievo in questa edizione PC, capace di evidenziare non solo l’estetica inconfondibile di Suda51 ma anche le sue scelte “registiche” à la Quentin Tarantino.
Da amante dello stile anime giapponese non posso negare il fascino che esercita la potenza visiva dei combattimenti all’ultimo sangue tra il bizzarro protagonista e suoi avversari.
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I ragazzi di Grasshopper hanno ben pensato per la nuova versione di costringere il giocatore a utilizzare solo alcune mosse specifiche per uccidere i nemici.

Chi non ha mai provato il titolo e possiede un PC ha l’obbligo morale di acquistarlo ora, anche solo per provare cosa significa confrontarsi con un hack’n slash orientale duro e puro. Non spaventatevi se non siete degli amanti del genere, la Nightmare mode è un’aggiunta interessante, ma attivarla non è obbligatorio e chiunque può godersi il lavoro di Suda a un livello di difficoltà ragionevole.
Ma da chi è composta, allora, quella ristretta categoria di giocatori a cui non consiglio di comprare il gioco? Beh, è ovvio, tutti quelli che hanno acquistato la versione PS3 o Xbox 360 e non si sono ritenuti soddisfatti dell’acquisto. Tutti gli altri corrano ai ripari e si procurino una copia di Killer is Dead: Nightmare Edition, il titolo ideale per sperimentare un po’ di sana follia giapponese!