La ‘Pila Eterna’ ha un cuore italiano!

Pila Eterna

La storia della pila è legata a doppio filo all’Italia. Alessandro Volta nel dicembre del 1799 progetta la prima pila elettrica e la sperimenta su una rana morta, facendone contrarre i muscoli.

Senza pile potremmo dire addio a tutti quei dispositivi wireless, dai più sofisticati smartphone, tablet e laptop, ai più comuni telecomandi o telefoni cordless. Anche i PC fissi hanno bisogno di una batteria che alimenta costantemente la scheda madre allo scopo di mantenere sempre funzionante l’orologio di sistema e il BIOS.

Circa 200 anni dopo in Italia si torna a far la storia di un componente fondamentale per la microelettronica moderna.

Il quarantenne vogherese Gianni Lisini ha progettato una batteria in grado di durare dai 15 ai 20 anni prima di dover essere sostituita. Lisini è laureato in ingegneria elettronica e si occupa di astrofisica allo Iuss-Istituto universitario di studi superiori di Pavia.

Lisini ha lavorato da solo, in privato, al progetto e nel 2014 gli è stata riconosciuta l’inventiva. La creazione è stata presentata poi alla Jotto Fair di Pisa che ha dato visibilità internazionale al ricercatore.

L’ingegnere ha spiegato il principio di funzionamento di questa batteria: “Questa batteria è composta da un accumulatore chimico affiancato a un ‘supercapacitore’, ovver un condensatore di recente costruzione che ha la caratteristica di poter accumulare fino a 5.000 Farad, con il vantaggio di avere un numero elevatissimo di possibilità di cariche e scariche, milioni contro le poche centinaia delle comuni batterie chimiche“.

Le applicazioni di questa tipologia di batteria sono molteplici, in particolare per tutti quei tipi di apparecchiature elettriche che hanno una lunga durata nel tempo come i veicoli elettrici.

Queste batterie avranno un costo iniziale maggiore, ma a differenza di quelle utilizzate attualmente non vanno sostituite e smaltite come per i pacchi-batterie delle auto elettriche.

Fonte: Il Giorno