La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra – hands on

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Non più nell’ombra di Assassin’s Creed

Nella quarta settimana di maggio Warner Bros. Interactive Italia ha sorpreso un po’ tutti invitando le principali testate videoludiche alla Microsoft House di Milano per presentare, in anticipo persino sullo stesso – imminente – E3, il suo titolo più caldo: La Terra di Mezzo – L’Ombra della Guerra.
Seguito diretto del fortunato “L’Ombra di Mordor”, questo nuovo capitolo sembra voler puntare tutto su un ampiamento a oltranza della formula – a tratti piuttosto derivativa – che ha caratterizzato il predecessore. Inutile girarci attorno: La Terra di Mezzo – L’Ombra di Mordor era infatti un Assassin’s Creed (e un Batman, così come era stato rivisto dai ragazzi di Rocksteady) in salsa tolkeniana, nel quale l’unico aspetto davvero innovativo consisteva nel poter asservire i comandanti dell’esercito nemico una volta sconfitti in singolar tenzone.
Ebbene, con La Terra di Mezzo – L’Ombra della Guerra, le parti meno ispirate sembrano essere state messe di lato mentre la caratteristica di poter costruire una propria armata mutevole e sempre diversa partita dopo partita gode ora di una nuova vita e, soprattutto, di nuovi spazi all’interno dell’economia di gioco.

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