La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra – hands on

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A ciascuno la propria Nemesi

La possibilità di acciuffare sottoposti dell’Oscuro Signore per farli propri alleati ricadeva nel cosiddetto “sistema Nemesi” che permetteva, appunto, grazie ai poteri soprannaturali del ramingo Talion (impegnato nella sua personalissima guerra contro Mordor, non crediate dunque di rivivere le gesta lette nel romanzo de “Il Signore degli Anelli”), di sottomettere i capi delle legioni dopo aver avuto la meglio su di loro in combattimento. Qui, dicevamo, si va oltre, perché voi dovrete non solo indebolire le schiere nemiche, ma anche contare in ogni momento di un potente esercito personale da dislocare a piacimento lungo i confini e i presidi dei territori conquistati. Si potrebbe dunque dire che La Terra di Mezzo – L’Ombra della Guerra, consti di due parti assai distinte: una tipicamente action, brutale, anche piuttosto grezza e caciarona come vedremo in seguito, una più raffinata e intelligente, nella quale dovremo suddividere le nostre truppe (sacrificando dunque la potenza dell’esercito che ci segue) per mettere al sicuro le zone della mappa che ricadono sotto il nostro dominio. Le truppe del male potrebbero infatti, con un colpo di coda, strapparcele nuovamente.

E’ davvero fastidioso vedere che il 90% del gioco rischi di tradursi in un furibondo hack’n’slash.

Da quello che abbiamo dunque potuto vedere, pare che le numerose sequenze stealth che avevano fatto storcere il naso ai più, riducendo il primo capitolo a un Assassin’s Creed in lande tolkeniane, siano state archiviate quasi del tutto in favore di missioni di assalto e assedio alle fortificazioni dell’Oscuro Signore. Conquistare una fortezza è necessario per poter esplorare liberamente il territorio circostante: lì, promettono gli sviluppatori, ci si potrà muovere a piacimento, in una sorta di open world, con tanto di condizioni meteo dinamiche e di un convincente passaggio tra il giorno e la notte con non si sa quali effetti ludici. Ma il nucleo del gioco sarà appunto nelle battaglie e, ancora prima, nella costituzione di un proprio esercito: gli sviluppatori di Monolith hanno profuso tutte le loro energie nella creazione di tantissimi personaggi (non più solo orchi, ma pure goblin, troll e draghi), ciascuno con un proprio carattere, che potremo assoggettare e rendere sicari infallibili, sfruttandone le abilità, avendo cura di ricordarne i punti deboli per non esporli a sacrifici evitabili, con successi o sconfitte che saranno determinati anche dal loro carattere e, soprattutto, dal livello di “amicizia” e fedeltà che avremo intessuto.

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