Mario Kart 8 – la recensione

Molti affermano, con malcelata malizia, che Nintendo è oramai sul viale del tramonto: vendite sotto le aspettative e un parco prodotti che non brilla di luce propria, come invece accadeva nel passato. Mi dispiace per voi, cari detrattori, volete sapere come risponde la casa di Kyoto a queste critiche? Con Mario Kart 8. C’è chi si concentra sui pixel, chi sui poligoni e c’è chi, invece, si focalizza sul giocatore e lavora duramente per regalargli un’esperienza con la E maiuscola. Mario Kart 8 è tutto questo e molto di più.
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Mai come in questo capitolo Nintendo ha prestato attenzione alla componente hardcore.

Da “mariokartista” di vecchia data posso affermare con sicurezza che il nuovo racing game dell’idraulico baffuto è quanto di meglio si sia mai visto fin dai tempi del NES. Sì, avete capito bene, Mario Kart 64 incluso. A voler raccontare i pregi di questo titolo ci si trova in seria difficoltà, perché non esiste un singolo elemento che primeggi sugli altri, semplicemente perché sono tutti perfetti.
Proviamo allora a cominciare da quella che è imputata alla Wii U come grande pecca: la grafica. “Wii U non è vera next-gen”, molti gridano… niente di più falso se si pensa a Mario Kart 8. Attenzione, non intendo l’estetica, argomento di cui parlerò dopo, ma la grafica nuda e cruda. Le texture dei veicoli da corsa sono così precise da rendere l’idea del materiale di cui il mezzo è composto, le ruote si sporcano a seconda della superfice che ricopre il tracciato, i capelli dei personaggi (quando ci sono) si bagnano nell’acqua e vengono mossi dal vento, le condizioni atmosferiche incidono sull’ambiente di gioco, e le luci… oh, le luci sono a dir poco perfette, si riflettono sulle superfici, abbagliano per la loro brillantezza e modificano la percezione dei meravigliosi colori con cui è dipinto il titolo. I 60 fps sono quasi sempre costanti, con leggeri cali di frame rate solo in particolari momenti di gioco, quando lo schermo, ad esempio, è diviso fra tre o più giocatori.
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Avete altri dubbi? Pensate che Mario Kart sia un gioco pensato per lo più per i neofiti? Sbagliato di nuovo. Mai come in questo capitolo Nintendo ha prestato attenzione alla componente hardcore (sono seria), prevedendo una serie di modifiche al gameplay e modalità di gioco che sono chiaramente indirizzate ai più radicali fan della serie. Lo splendido design dei livelli è studiato in modo maniacale, per poter finalmente soddisfare sia i giocatori novizi, che fanno largo uso dei power-up, sia i giocatori più furbi, per intenderci quelli che derapano sui rettilinei e approfittano dell’effetto scia, nonché gli integralisti, i giocatori amanti delle curve pulite, costantemente alla ricerca della traiettoria ideale. I tracciati sono dei veri e propri dedali di percorsi alternativi che permettono a ciascun pilota di sfruttare nel migliore dei modi il proprio stile di guida. Oltretutto, la varietà offerta dall’antigravità, dalle sezioni sottomarine e quelle in volo non si limita a fungere da piacevole diversivo estetico, ma trasforma profondamente l’approccio al circuito.
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I 60 fps sono quasi sempre costanti, con leggeri cali di frame rate solo in particolari momenti di gioco, quando lo schermo, ad esempio, è diviso fra tre o più giocatori.

La dimostrazione di tutto ciò emerge chiaramente nel multiplayer locale: vi ritenete dei virtuosi del karting? Provate a sfidare i vostri amici senza l’ausilio dei vari gusci e banane. Difficile raggiungere il primo in classifica senza bombardarlo con il guscio spinato blu, vero?
A questo punto, sarebbe lecito ipotizzare che, se Nintendo ha posto rimedio a quelli che ritengo essere i classici punti deboli su cui tutti fan sorvolano, abbia invece trascurato altri elementi. Sbagliato, di nuovo. Il roster è più fornito che mai, e si arricchisce di nuovi personaggi tra cui spiccano i figli di Bowser e Metal Mario, di ritorno direttamente ma Super Mario 64! Certo, avremmo volentieri barattato Gold Peach con Bowser Jr. ma del resto, non si può avere tutto nella vita, e se questi fossero gli unici errori nei videogiochi, ditemi dove devo firmare e l’accordo è sancito!

Lo splendido design dei livelli è studiato in modo maniacale.

L’estetica è, come al solito, attentissima a rispettare i canoni del passato, ulteriormente rilanciata dalla qualità grafica che caratterizza ogni circuito e ogni personaggio. Colori a profusione ed effetti sonori di qualità rendono ogni pista bella da vedere oltre che divertentissima da percorrere. Confesso che più di una volta, distratta dalla minuziosa perfezione di alcuni scorci e dalla vivacità dell’ambiente di gioco sono “accidentalmente” incorsa in una maledetta banana! Ho trovato particolarmente ipnotico l’Electrodrome, una sorta di versione elettronica e pompata del più soft Music Park apparso in Mario Kart 7.
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Nessun elemento presente in questo nuovo capitolo è lasciato al caso. Le monete vengono utilizzate per acquistare potenziamenti e personalizzazioni per il kart, ma la loro raccolta è più complessa rispetto al passato. Ogni colpo ricevuto costerà al giocatore tre monete, decisamente tante se confrontate con la sola moneta in premio elargita al pilota in testa alla gara. Perfino la meccanica dei power-up ha subito una limatura. Nintendo ha ben pensato di aggiungere quattro nuovi potenziamenti, la Pianta Piranha, utilissima per divorare i nemici (o le monete all’occorrenza) e il Super Horn, capace di distruggere tutto ciò che circonda il giocatore che lo lancia in un raggio di pochi metri, affiancati dai meno innovativi Boomerang e Crazy 8.

Il roster è più fornito che mai, e si arricchisce di nuovi personaggi tra cui spiccano i figli di Bowser e Metal Mario, di ritorno direttamente ma Super Mario 64!

E le altre modalità? Assolutamente impeccabili anche quelle! Le corse a tempo sono un ottimo strumento per migliorare le proprie qualità di pilota. Inoltre, i vari fantasmi, sia quelli dell’intelligenza artificiale sia quelli degli altri piloti online, rendono la sensazione di sfida ancora più marcata. Per non parlare poi del multiplayer online, una versione potenziata e migliorata del già ottimo multiplayer di Mario Kart Wii. Ora è possibile scegliere su che scala giocare, organizzare gare con la propria lista di amici, selezionare i gran premi a cui partecipare in base a una serie di parametri (tra cui l’assenza dei power-up ovviamente) e così via, in un’infinita girandola di divertimento puro. Un vero e proprio comparto multigiocatore con tutti i crismi del caso, che rende sostanzialmente infinita la longevità del gioco.
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Dobbiamo proprio notare un neo in Mario Kart 8? Perché è di minuscola imperfezione che stiamo parlando. La modalità battaglia non prevede tracciati studiati ad hoc, ma deve essere affrontata su una delle otto piste già presenti nel single-player e modificate per lo scopo dal team di sviluppo.
Mario Kart 8 è un karting game divertente, un racing game stimolante, e un videogioco che dovrebbe essere preso a modello da molti. A distanza di più di trent’anni Nintendo continua a dimostrare di avere le carte in regola per dominare questo settore dell’industria dell’intrattenimento. Noi non ci aspettavamo nulla di meno. In barba a tutti gli hater, Nintendo è tornata.