Metal Gear Solid 3, Hideo Kojima: “il mio team disse che la gente avrebbe preferito un sequel classico”

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Metal Gear Solid 3 è forse tra i capitoli più amati della serie a marchio Konami. Eppure, racconta Hideo Kojima, nelle fasi iniziali di sviluppo non tutti erano convinti della buona riuscita del progetto. Il game director ne ha parlato apertamente attraverso il suo profilo Twitter nelle scorse ore.

“Me ne sono ricordato osservando Metal Gear Solid 3 in Live Streaming. Spesso dico che il nemico viene dall’interno, ma quando pianificavo e sperimentavo con un nuovo sistema di caccia, cura e mimetizzazione e monitoravo la cosa insieme al mio team, la maggior parte dello staff era contraria. Solo in 3 supportavano il progetto. Il leader [dei contrari, nda], un vecchio membro della squadra disse che la gente avrebbe voluto un sequel normalissimo recita il post di Hideo Kojima. Il tweet arriva in mezzo a una lunga serie di dichiarazioni principiate con una confessione: Kojima non riguarda i vecchi lavori perché, altrimenti, gli verrebbe voglia di rifare da capo alcune cose. Paura questa vinta poi osservando la maratona streaming di Otojya su YouTube.

Come nei più classici dei meme da “memory unlocked”, Hideo è diventato un fiume in piena. Sul social dei cinguettii ha iniziato a condividere alcune curiosità riguardanti Metal Gear Solid 3. Alcune note come il nome in codice di Zero, Major Tom, preso a nolo dalla bellissima Space Oddity di David Bowie, altre invece meno conosciute come la necessità di rivedere il sistema CQC dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. Secondo Kojima, infatti, alcune delle tecniche di approccio delle forze speciali americane sarebbero cambiate per adeguarsi a nuovi possibili scenari di scontro e, data la cura al dettaglio che Hideo ha sempre provato a porre nei suoi giochi, questo fatto non poteva essere ignorato.

Kojima non è certo nuovo a questo genere di racconti da “Papà Castoro” su Twitter. Non molto tempo fa, ad esempio, disse di ricordare ancora di come lo sviluppo di Policenauts lo impegnò anche economicamente per la ricerca di materiali di base. Riguardo MGS1, invece, disse di aver dovuto sopportare un ricovero in ospedale dopo la pubblicazione così da riprendersi dallo stress.

Se posso permettermi un consiglio spassionato, potreste trovare interessante la raccolta “Il Gene del Talento”. Il libro è un insieme di piccoli saggi firmati proprio da Hideo. È possibile rintracciare lì i libri, i film e gli episodi di vita che hanno reso Kojima quello che è oggi e, per i più accorti, è possibile capire le vere fonti di ispirazione per alcuni personaggi e i loro background.

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Riguardo Metal Gear Solid 3, si tratta del gioco eletto da GamesRadar+ come il migliore per la generazione PlayStation 2. Da tempo si vocifera di un remake affidato da Konami a uno studio esterno. Tali voci non hanno mai trovato un riscontro ufficiale. I tweet di Kojima non vi ingannino. Non esiste alcuna possibilità che possa tornare direttamente a occuparsi della serie. Sul punto è stato molto chiaro non molto tempo fa.

Rumor di annunci di una collection messi in rete da Gematsu e ripresi da Andy Robinson sono stati smentiti dai fatti. Robinson sulla saga ha fino ad ora sbagliato tutte le previsioni.

Fonte: Hideo Kojima