Metal Gear Solid Delta: Snake Eater. Siamo sicuri sia proprio un “remake”?

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Sto ancora cercando di capire se è stato tutto vero o se si tratti di una strana allucinazione collettiva. Durante lo showcase PlayStation, Konami zitta zitta si è presentata confermando anni di rumor e speculazioni, di speranze e di timori. Big Boss sta per tornare. Metal Gear Solid Delta: Snake Eater rappresenta un nuovo inizio nella serie portata alla luce da Hideo Kojima. E sì che a spoilerare l’andamento di questo 2023 ci aveva pensato Noriaki Okamura.

Ma perché “Delta”? I più accorti si saranno resi conto già durante la live che il title screen non riportava il Metal Gear Solid 3 Remake che ci si aspettava. Dopo l’ultima parola più famosa del trittico appariva un simbolo, un triangolo col vertice rivolto in alto. Quel simbolo è, come ammesso dai developer, la lettera greca Delta maiuscola. Si tratta della quarta lettera dell’alfabeto greco.

In matematica, Delta (maiuscolo) è utilizzato in diverse situazioni, tutte per indicare differenza. Si usa Δ per indicare la differenza finita tra due valori matematici (x2-x1=Δx) ad esempio. Ancora, si può utilizzare Δ per indicare “un cambiamento macroscopico nel valore di una variabile matematica o scientifica” (come recita Wikipedia).

Quel “cambiamento macroscopico” ha catturato la mia attenzione. Sappiamo che Metal Gear Solid 3, nonostante sia arrivato solo come quinto capitolo della serie Metal Gear ne rappresenta il principio. L’assenza della dicitura remake – pur significativa – è caratteristica condivisa con Silent Hill 2. Ma ecco, in questo caso il numero 2 è stato mantenuto. Per Snake Eater si è scelto di rinunciare al 3 in favore di un simbolo che indica differenza.

My two cents? Siamo di fronte a un reboot nel quale, probabilmente, vedremo anche diversi cambiamenti rispetto alla storia originale. Se così fosse, Konami si sarebbe lanciata in una operazione molto rischiosa, forse molto più di quella tentata con Silent Hill 2 (e che è pure lontana dal potersi dire riuscita). Durante la notte, Konami ha inoltre pubblicato un tweet che conferma questa mia teoria (lo trovate in fondo). Un cambiamento – senza alterare la struttura generale – è nei piani dell’azienda.

Se lato horror però l’azienda può contare su almeno due membri del Team Silent originale (Akira Yamaoka e Masahiro Ito, non due qualsiasi) e su un team (Bloober) da sempre innamorato della serie, per MGS non abbiamo le stesse garanzie. Virtuos, il team che affianca i developer interni di Konami, non ha all’attivo Tripla A di spessore.

MGS3 porta con sé la pesante eredità di Hideo Kojima. Un nome ingombrante (anche nell’assenza), certo, ma che permea tutta la saga che a lui è indissolubilmente legata anche, e soprattutto, nella memoria dei fan più navigati.

Vero è anche che accanto a quello di Kojima, sullo script di Snake Eater c’erano anche i nomi di Shuyo Murata e di Tomokazu Fukushima. Di Fukushima si sono perse le tracce. Murata (così come Yoji Shinkawa e Kenichiro Imaizumi) ha seguito Kojima in KojiPro. Ancora presto per immaginare quali cambiamenti Konami abbia deciso di apportare a questo “Metal Gear Solid Delta”.

Sono curioso, lo ammetto. Lo confesso, sono anche un po’ spaventato. Certo, nessuno mi toglierà l’originale Snake Eater (e anzi, il ritorno della serie originale in digitale dovrebbe essere un’ottima notizia. Si spera di vedere Guns of the Patriots finalmente uscire dalle maglie di PS3).

Non ci resta che attendere l’uscita e giudicare – nuovamente – quando arriveranno i titoli di coda.

Fonte: PlayStation