Microsoft e Activision: ecco le condizioni poste da Sony per smettere di opporsi

Dal processo di San Francisco emerge la mail inviata da Jim Ryan a Phil Spencer.

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Una mail datata maggio 2022 conterrebbe la lista di richieste fatte da Sony Interactive Entertainment attraverso il CEO Jim Ryan a Phil Spencer per rinunciare a opporsi alla ‘lotta’ all’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. Il contenuto della missiva pare sia stato pubblicato nelle scorse ore da Tom Warren. Si tratterebbe – afferma Warren su The Verge – di uno dei documenti agli atti del processo preliminare appena celebratosi a San Francisco. In aula si sono scontrate Microsoft (pronta a difendere le sue ragioni) e FTC intenzionata a dimostrare l’illegittimità dell’affare.

La mail inviata da Ryan è di poco successiva alle prime proposte avanzate da Microsoft e cioè la garanzia di mantenere Call of Duty su PlayStation fino alla fine del 2027. Si è trattata una delle prime proposte, quella che Ryan definì inaccettabile. Innanzitutto la durata degli accordi, che Sony vorrebbe molto più duraturi rispetto ai 5 anni proposti inizialmente (ma anche ai 10 messi sul piatto successivamente).

Nella missiva (di cui sono disponibili gli screenshot sotto), Ryan chiede che tutto il parco titolo di Activision Blizzard – e non solo Call of Duty – continui a esser disponibile a parità di condizioni sia su PlayStation che su Xbox. Con parità di condizioni, Ryan intende la disponibilità nello stesso momento, con lo stesso prezzo e con gli stessi contenuti su entrambe le piattaforme.

A tal proposito, intuendo il rischio, Ryan aggiunge che questa parità andrebbe estesa anche ai servizi in abbonamento. Il pensiero può essere riassunto come: se PlayStation non lo mette su Plus, Xbox non lo metta su Pass. La ragione è chiara se si considerano gli incassi generati proprio da CoD attraverso le microtransazioni.

Altri due punti riguardano la ridiscussione dei contenuti prodotti da Bethesda (che a quanto pare Spencer voleva rendere tutti esclusivi) e l’interruzione, da parte di Sony, di ogni impegno economico in Activision: se diventasse di Microsoft, sembra suggerire Ryan, sia l’azienda di Redmond a occuparsi di investire.

Sebbene le procedure di verifica da parte degli enti antitrust sarebbero comunque andati avanti, è chiaro che Sony non abbia comunque tratto soddisfazione dalle rassicurazioni di Spencer. Lo dimostrano le testimonianze processuali, tuttora indirizzate al blocco dell’affare più che al raggiungimento di un equilibrio meno sfavorevole oltre alla chiusura delle trattative tra le parti annunciate mesi fa. Dalla mail in esame, inoltre, pare di intuire che interesse primario di Sony fosse mantenere lo status quo esistente al momento della stesura della stessa e ancora in atto.

Intanto, Microsoft ha incassato il sì dall’antitrust del Sud Africa.

FONTEThe Verge