Continua senza sosta quello che per Microsoft si sta rivelando quasi un incubo. Negli corso degli ultimi giorni la Federal Trade Commission ha comunicato la propria decisione di citare in giudizio il colosso americano per bloccare il processo di acquisizione di Activision Blizzard in quanto ritenuta potenzialmente dannosa per la concorrenza. Le risposte di Microsoft non hanno però tardato ad arrivare, con il vicepresidente Brad Smith che ha dichiarato che questo lungo processo porterà solamente vantaggi a tutti i giocatori. Il vicepresidente di Microsoft è recentemente tornato a parlare della faccenda, svelando qualche nuovo dettaglio inedito, come il fatto che la FTC non abbia preso in considerazione tutte le proposte fatte da Microsoft ai propri competitor per lasciare che Call of Duty rimanga un titolo multipiattaforma.
Come già dichiarato, l’azienda di Redmond ha offerto a Sony un contratto per mantenere Call of Duty su PlayStation per altri un altro decennio. Discorso analogo lo si può fare anche con Nintendo. L’azienda di Redmond sarebbe infatti interessata a far debuttare lo storico sparatutto anche sulle console della grande N.
A quanto pare però l’FTC non ha mai preso in considerazione tutte queste proposte. Secondo Smith l’ente non avrebbe nemmeno voluto sedersi ad un tavolo per discutere di questi fondamentali dettagli e magari trovare una possibile soluzione.
“La cosa che che mi infastidisce non è il fatto che dovremo presentare il caso a un giudice in una corte di giustizia. Ho grande fiducia nelle nostre ragioni. No, quello che mi infastidisce è che la FTC non ci ha dato neanche l’opportunità di sederci a un tavolo con il loro staff, quantomeno per discutere della nostra proposta e capire se potesse rappresentare una soluzione al problema” racconta Smith.
Arrivati a questo punto è difficile immaginare come possa evolversi la situazione. Sono molti i punti da tenere in considerazione, Call of Duty in primis. Proprio per questo motivo la conclusione di tutta questa faccenda è ancora molto lontana.
Fonte: Bloomberg