Napoli sempre più protagonista del panorama videoludico italiano. Se da una parte abbiamo Parthenope (il progetto di Katabasi Studio che prende nome dalla sirena omonima), dall’altra abbiamo Napuland. Ideato da Giuseppe Tattoli, Napuland promette di essere un veicolo di sensibilizzazione al rispetto delle regole e, al contempo, offrire un’esperienza divertente all’interno di un mondo sospeso tra reale e fantastico.
Napuland, cos’è il gioco finito sui quotidiani nazionali?
Nelle intenzioni dei creatori, siamo di fronte a un videogioco un po’ più movimentato e strutturato rispetto ai soliti edu-game. Ci troviamo nella città di Napuland, abitata dai Napulandesi (una ricostruzione abbastanza fedele dei principali luoghi del capoluogo campano). Un bel giorno, in città arrivano i famigerati Lautam.
Amanti del disordine e del caos, i Lautam imprigioneranno Pulcinella – la famosa maschera che incarna lo spirito della città – all’interno di una cella segreta a Castel dell’Ovo. Fatto ciò, daranno vita ai ‘Cuozzi’ e li controlleranno per far compiere loro le peggiori azioni. Disperati, gli abitanti della città si rivolgeranno ad Amelia, la fattucchiera che vive in cima al Vesuvio, perché evochi un eroe in grado di salvarli.
Dalle speranze della città, imbottigliate in un sortilegio e animate dal Vesuvio, nasce Napuel, che riporterà l’ordine in città muovendosi tra i suoi luoghi più rappresentativi, come Piazza del Plebiscito e il lungomare di Mergellina. Non ci sarà da menar le mani: gli abitanti della città vanno salvati e ‘trasformati’. Ad avere la peggio saranno i Lutam, loro sì verranno eliminati.
Le potenzialità del prodotto sono state presentate con un breve trailer gameplay disponibile sul sito ufficiale. Al momento, il gioco non ha una data di uscita ufficiale, ma dovrebbe essere reso disponibile per PC Windows attraverso Steam ed Epic Games Store.
Napuland, racconta il creator in una intervista concessa a una TV locale, vanta la collaborazione di numerosi artisti locali, soprattutto alla colonna sonora. Il videogioco, dice Tattoli, è idealmente rivolto a un pubblico compreso tra i 15 e i 24 anni.